Leonardo Da Vinci, svelato il mistero della Battaglia di Anghiari
Il mistero sulla Battaglia di Anghiari di Leonardo Da Vinci, che appassionò anche lo scrittore Dan Brown, è stato risolto: cosa dicono gli esperti
Un gruppo di studiosi ha appena “smontato” un altro giallo legato alle opere di Leonardo Da Vinci, che nel corso degli anni aveva appassionato anche Dan Brown e l’Università di San Diego in California: il dipinto della Battaglia di Anghiari che si pensava fosse stato realizzato da Leonardo Da Vinci sulle mura del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio e che poi sarebbe stato occultato da un affresco di Vasari sulla Battaglia di Scannagallo, in realtà, non sarebbe mai esistito.
La nuova teoria del pool di storici dell’arte e storici dell’architettura è contenuta nel libro “La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all’apparato decorativo“, pubblicato dalla casa editrice fiorentina Olschki nella collana ‘Biblioteca Leonardiana. Studi e Documenti’, a cura di Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini.
Le ricerche sono state presentate e discusse nella mattinata di mercoledì 7 ottobre 2020 nell’Auditorium Vasari della Galleria degli Uffizi, alla presenza, tra gli altri, del direttore del museo Eike Schmidt.
Da tempo ci si interroga sulla possibilità che sotto l’affresco sulla Battaglia di Scannagallo di Giorgio Vasari fosse stato occultato il dipinto di Leonardo Da Vinci, di cui oggi rimangono solo alcune copie. Ad alimentare il dubbio aveva contribuito anche la scritta “Chi cerca trova” inserita da Vasari in uno stendardo del suo affresco sulla Vittoria di Cosimo I a Marciano in Val di Chiana. Secondo gli esperti, però, le demolizioni e le ricostruzioni a cui furono sottoposti il Salone e Palazzo Vecchio alla metà del Cinquecento avrebbero reso impossibile la sopravvivenza del presunto dipinto di Leonardo Da Vinci.
La conclusione a cui sono arrivati gli studiosi è che Leonardo non abbia mai dipinto la Battaglia di Anghiari sulle mura del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Se l’esistenza dei cartoni preparatori, infatti, è provata e documentata, quella del dipinto non lo è. Stando agli esperti, i materiali che furono forniti a Leonardo erano solo funzionali al cartone e alla preparazione della parete su cui poi avrebbe dovuto essere realizzato il dipinto, ma la preparazione stessa non andò a buon fine e, dunque, la Battaglia di Anghiari non fu mai dipinta.
Non è tutto: la frase “Chi cerca trova” che aveva incuriosito anche lo scrittore Dan Brown, secondo gli esperti, non sarebbe legata al dipinto di Leonardo Da Vinci occultato ma sarebbe, in realtà, uno sfottò fatto da Vasari per conto di Cosimo, all’indirizzo dei suoi avversari, come replica al loro motto “Libertà vo cercando“.
In passato furono autorizzate delle esplorazioni con una microsonda sull’affresco del Vasari e si disse che fu ritrovato il “pigmento nero della Gioconda“. Secondo gli studiosi, però, per secoli fu usato sempre lo stesso pigmento nero, da Giotto a Caravaggio, passando proprio per Leonardo. Inoltre, i materiali ritrovati non sarebbero stati materiali pittorici, bensì materiali murali, di frammenti di muro.
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