Gioconda di Leonardo da Vinci: spuntano nuovi dettagli segreti
Svelati nuovi segreti della Gioconda, la misteriosa opera di Leonardo da Vinci: alcune convinzioni sul celebre dipinto sono ora in discussione
Un altro segreto di Leonardo Da Vinci è stato svelato. Anzi, stavolta il segreto è doppio e riguarda l’opera più famosa del genio toscano: la Gioconda.
Un’analisi multispettrale effettuata dallo scienziato Pascal Cotte ha rivelato una serie di nuovi dettagli sorprendenti, che potrebbero mettere in dubbio alcune convinzioni sul celebre dipinto ora conservato al Museo del Louvre di Parigi.
Nello specifico, l’utilizzo del Layer Amplification Method (LAM) su immagini scattate da una fotocamera multispettrale in grado di rilevare la luce riflessa su 13 lunghezze d’onda ha consentito di scoprire che Leonardo da Vinci ha usato una particolare tecnica chiamata “spolvero“, che gli avrebbe permesso di trasferire uno schizzo sulla sua tela di legno usando polvere di carbone.
Questi segni, trovati lungo l’attaccatura dei capelli e la mano, suggerirebbero che l’opera non sia stata interamente realizzata a mano libera. Gli stessi segni sono stati già scoperti anche in altre opere realizzate da Leonardo da Vinci.
Non è tutto: appena a destra della testa della Gioconda è stata notata quella che sembra essere la parte superiore di una forcina. A questo proposito, Pascal Cotte ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate da ‘Dagospia’: “Questa forcina sospesa in cielo appena a destra della testa della Monna Lisa non può appartenere al ritratto perché nella città di Firenze non era di moda all’epoca”. Secondo lo scienziato, questo tipo di forcina era più tipicamente utilizzato per una “donna irreale come una dea”, come allegoria della Giustizia oppure della Bontà, o in un dipinto raffigurante la Vergine Maria.
Gli ultimi misteri di Leonardo da Vinci
In tempi recenti sono stati svelati altri segreti di Leonardo da Vinci. Più precisamente, ad agosto 2020 è stato risolto il mistero del cuore che stregò Leonardo: uno studio internazionale ha svelato la vera funzione delle trabecole del cuore, disegnate per la prima volta proprio da Leonardo.
A luglio, invece, era stato svelato il mistero della balena descritta da Leonardo da Vinci nel Codex Arundel: al genio toscano si deve la più antica descrizione a oggi nota di un reperto paleontologico. A gennaio, a essere svelato, era stato il mistero del Salvador Mundi di Leonardo da Vinci: la sfera di vetro presente nel dipinto non riflette e non rifrange la luce perché, in realtà, è cava.
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