Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Le Monde in Francia attacca l'Italia: l'affondo sulle badanti

Le Monde attacca l'Italia per la crescente dipendenza dalle badanti, evidenziando l'insufficienza dei servizi pubblici per l'assistenza agli anziani

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Le Monde critica l'Italia per la crescente dipendenza dalle badanti

In un recente articolo, ‘Le Monde’ ha puntato i riflettori sull’Italia, descrivendola come “un Paese che invecchia sempre più”, dove il ruolo delle badanti è diventato un simbolo dell’insufficienza dei servizi pubblici. Il quotidiano francese ha evidenziato come il crescente numero di anziani non autosufficienti dipenda quasi esclusivamente da queste figure di supporto, prevalentemente donne immigrate, che stanno assumendo un’importanza sempre più centrale nel panorama sociale italiano.

Il ruolo delle badanti in Italia: una necessità dovuta all’insufficienza dei servizi pubblici

Secondo il reportage, dal titolo “In Italia, il Paese che invecchia di più in Europa, il ruolo cruciale delle badanti, simbolo dell’insufficienza dei servizi pubblici”, in Italia vi sarebbero oltre un milione di badanti, una cifra che sottolinea quanto il fenomeno sia radicato. Il ruolo delle badanti è semisconosciuto in Francia, dove il modello di assistenza agli anziani si basa maggiormente su strutture e servizi pubblici.

La mancanza di un sistema di assistenza pubblica adeguato ha portato molte famiglie italiane a rivolgersi a queste figure professionali, che rappresentano una risposta privata alle necessità crescenti di un sistema che fatica a sostenere l’aumento delle richieste di assistenza domiciliare e residenziale per gli anziani.

‘Le Monde’ ha sottolineato come il 70% delle badanti italiane sia di origine straniera, proveniente principalmente dall’Europa orientale, dall’America Latina e dalle Filippine, paesi che forniscono costantemente “nuove reclute” a un mercato in costante espansione.

Crisi demografica e assistenza agli anziani: la risposta italiana con le badanti

L’articolo di ‘Le Monde’ non si ferma alla questione delle badanti, ma inserisce il fenomeno in un quadro più ampio di crisi demografica. L’Italia, infatti, oltre a essere il Paese con la popolazione più anziana d’Europa, ha registrato nel 2023 il tasso di natalità più basso dalla sua unificazione: 379.000 nascite, il 3,6% in meno rispetto all’anno precedente. Questo dato rappresenta il 15° calo consecutivo della natalità dal 2008.

‘Le Monde’ descrive un’Italia dove i giovani sono sempre meno e gli anziani hanno bisogno di un’assistenza crescente. L’assenza di un sistema di welfare adeguato ha portato a una forte dipendenza dalle badanti, che diventano la soluzione più immediata per le famiglie italiane. Il fenomeno è tanto radicato in Italia quanto poco diffuso in Francia, dove la figura della badante non è entrata nella cultura sociale con la stessa intensità.

Il contrasto tra i due Paesi è evidente: mentre in Francia esiste un sistema di assistenza pubblica più strutturato, in Italia le badanti rappresentano una risorsa vitale per colmare le lacune dei servizi pubblici. Un quadro, questo, che solleva importanti riflessioni sulla sostenibilità del modello italiano di assistenza agli anziani.

‘Le Monde’ ha posto l’accento sulla necessità di riformare il sistema di assistenza in Italia, includendo misure preventive, dove la situazione è ulteriormente complicata dal fatto che un numero sempre maggiore di anziani vive solo, un fattore che esacerba la domanda di assistenza domiciliare.

Le differenze regionali nell’accesso ai servizi per gli anziani sono un altro aspetto cruciale. In alcune aree del Paese, le famiglie hanno maggiori difficoltà a trovare un’assistenza adeguata e devono fare affidamento sul lavoro delle badanti, spesso assunte privatamente.

Alcune regioni hanno inserito l’assistenza agli anziani tra le priorità, ma senza un adeguato supporto finanziario e normativo, le risposte rischiano di rimanere frammentarie e spesso insufficienti. Nonostante siano state attuate politiche a livello regionale per affrontare il problema, l’assenza di una legge specifica sulla non autosufficienza rende difficile una pianificazione a lungo termine.