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Le città italiane a misura di anziano

Una panoramica di alcune delle città italiane che offrono servizi particolari di supporto alle persone anziane

anzianiIn Italia sono molte le città a misura di nonno, avendo il nostro Paese una delle età medie più alte d’Europa e avendo una grossa fetta di popolazione che supera i 70 anni.

Per questo motivo molti comuni del Belpaese hanno intrapreso una serie di iniziative per coinvolgere attivamente le persone anziane nella vita della collettività. Una mossa che segue la tendenza dei paesi del nord Europa, dove ogni cittadino viene coinvolto attivamente nella vita della città.

Nel comune di Bolzano il sindaco, stringendo un accordo con il colosso informatico americano IBM, ha voluto avviare il progetto Abitare sicuri.

L’iniziativa va incontro alle necessità degli anziani non più del tutto autosufficienti ma spesso restii ad accettare l’aiuto di badanti o infermieri: sono quindi stati installati apparecchi tecnologici che controllano, senza invasività, la vita di queste persone, permettendo loro di rimanere in contatto con gli operatori sanitari della città.

Iniziativa simile anche a Genova, dove presso la facoltà di Architettura dell’Università la professoressa Maria Benedetta Spadolini tiene un corso specifico in cui ai suoi studenti viene assegnato un nonno in adozione.

L’obiettivo degli studenti è trovare soluzioni che rendano più semplice la vita delle persone anziane. Il Comune della città ha invece affidato agli anziani la cura e il mantenimento di alcune aree degradate della città per coltivare orti urbani.

La riqualificazione è dunque uno dei settori in cui gli anziani vengono maggiormente coinvolti non solo nel capoluogo ligure, ma anche in tante altre parti della penisola.

La lungimiranza di Bologna, che ha cominciato a intraprendere iniziative pro-anziani dall’inizio degli anni ’90 e ha permesso che il Villaggio della Speranza diventasse una grande famiglia.

In queste strutture, curate dalla Fondazione Gesù Divino Operaio ed erette grazie al contributo di oltre ottomila volontari, trovano alloggio persone anziane rimaste sole e con un reddito molto basso; insieme a loro anche molti giovani, che collaborano attivamente e partecipano alla vita del villaggio, dando un grande esempio di gestione comunitaria del vivere socialmente.

Sempre in Emilia Romagna operano anche diverse equipe di medici ed economi, chiamati a monitorare rispettivamente la salute e la situazione economica degli ospiti, alcuni dei quali sono stati colpiti da malattie tipiche della tarda età mentre altri soffrono per una dipendenza provocata dal gioco d’azzardo.

Anche a Roma sono diverse le iniziative pensate per gli anziani. Nella capitale è attivo infatti da diverso tempo Una ricetta per due, progetto curato dalla Spes contra Spem che coniuga necessità giovanili a quelle degli anziani.

L’idea è quella di avviare una vera e propria impresa imprenditoriale, fornendo lavoro ai giovani che faticano a trovarne uno, i quali si impegneranno a preparare e consegnare pasti a domicilio alle persone anziane.

Sempre nella Capitale si pratica già da tempo il co-housing, ossia la condivisione dell’appartamento fra persone con difficoltà economiche. Così sei persone anziane si ritrovano sotto lo stesso tetto per dividere spese e mantenimento dell’appartamento messo a loro disposizione; a vigilare sul servizio c’è la Comunità di Sant’Egidio.

A Milano, la Provincia e l’associazione Meglio Milano hanno dato vita all’iniziativa Prendi in casa uno studente: grazie a quest’idea giovani studenti in cerca di alloggio a basso prezzo e persone anziane rimaste sole hanno la possibilità di condividere l’appartamento e le spese; simile dunque all’iniziativa adottata nella capitale.

Sul modello di Genova invece, anche nel capoluogo lombardo sono state intraprese iniziative che coinvolgono gli anziani e la natura: si tratta del progetto High Garden, organizzato nel Parco Nord della città meneghina.

Qui, dodici zone sono state messe a disposizione degli anziani per la coltivazione di orti urbani. Infine, sempre a Milano, è stata ideata una linea telefonica con numero verde, pensata per fornire servizi di assistenza come pasti caldi a domicilio e pulizie domestiche alle persone anziane rimaste sole. A collaborare con questa iniziativa ci sono oltre seicento volontari, che mettono a disposizione il loro tempo per i più anziani.