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Nella laguna di Venezia è stata ritrovata una gemma di età romana

Una gemma di età romana è stata ritrovata durante una campagna di scavo a Lio Piccolo, nel comune di Cavallino-Treporti, in provincia di Venezia

Lio Piccolo

Una preziosa gemma di agata, incisa con una figura mitologica, è stata ritrovata nel corso della terza campagna di scavo archeologico sul sito sommerso di età romana a Lio Piccolo, nel comune di Cavallino-Treporti, in provincia di Venezia.

La campagna di scavo archeologico è stata condotta dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia, sotto la direzione del professor Carlo Beltrame, assistito dalla dottoressa Elisa Costa, con il supporto tecnico dell’impresa Idra di Venezia.

Lo scavo è stato eseguito in regime di concessione del Ministero della Cultura Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna e con la collaborazione della Guardia di Finanza. Lo scavo è stato condotto in regime di concessione del Ministero della Cultura Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna e con la collaborazione della Guardia di Finanza.

I dettagli della scoperta

Il ritrovamento della gemma incisa di età romana avvalora l’ipotesi che si tratti di un luogo frequentato da romani benestanti, forse proprio di quella villa che è stata ipotizzata da altri.

Le indagini subacquee hanno dato la possibilità di conoscere meglio la struttura con base di mattoni sesquipedali e pareti in tavole di legno di quercia risalente al I-II secolo d.C. adibita alla conservazione di ostriche. La vasca, che giace sotto il livello medio del mare di 350 centimetri, contiene ancora centinaia di molluschi al suo interno ed è dotata di paratoia in legno che la divideva in almeno due ambienti distinti.

Si è identificato questa struttura come un bacino per la conservazione prima del consumo, più che per l’allevamento, delle ostriche, che presumibilmente è rimasto sepolto dai sedimenti lagunari in seguito a un evento improvviso. L’unico confronto possibile con questa singolare struttura è quello con l’imponente peschiera, dotata di piccolo ambiente per la conservazione di ostriche, scavata nel sito romano di Lac de Chapelles, port la Nautique, presso Narbonne.

Le dichiarazioni

Il professor Carlo Beltrame ha commentato così la scoperta: “In ambiente lagunare si tratta di un ritrovamento piuttosto raro. Al giorno d’oggi abbiamo notizia di altre due gemme preziose ritrovate a Torcello e presso Barena del Vigno”,

Lo stesso Carlo Beltrame ha poi aggiunto a proposito della struttura: “A fianco di questo impianto sono presenti una pavimentazione in mattoni posata su pali, molti frammenti di affresco di pregio e alcuni frammenti di mosaico bianco e nero che, negli anni Ottanta, hanno spinto lo scopritore di questo sito, l’archeologo amatore Ernesto Canal, a interpretarlo come una villa di pregio. La vasca e i piani pavimentali offrono un marker prezioso, perché ben datato, per lo studio delle variazioni del mare e della subsidenza locale”.

Questo il commento dell’assessore alla cultura Alberto Ballarin: “L’archeologia sta continuando a darci risposte scoprendo le nostre radici. Il ritrovamento della preziosa gemma di agata è un altro tassello che conferma l’importanza di continuare a finanziare progetti di ricerca al fine di delineare un’identità al passato del territorio e della comunità di Cavallino-Treporti. La collaborazione con il professor Beltrame si sta concretizzando anche con la divulgazione scientifica delle scoperte archeologiche subacquee della laguna nord. Ci fa molto piacere che abbia colto il nostro invito a partecipare agli incontri pubblici con la cittadinanza per condividere l’esperienza e l’attività degli scavi”.