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Caro affitti, bufera su Brugnaro: la frase del sindaco di Venezia

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnano ha commentato le proteste riguardo il caro affitti e la sua frase ha causato molte polemiche e indignazioni

Sindaco di Venezia Brugnaro: la risposta sul caro affitti

Da qualche settimana in Italia è scoppiata la polemica per il costo degli affitti che molti studenti universitari devono affrontare quando studiano e risiedono fuori sede. La protesta era cominciata a Milano ma si è poi ampliata ad altre città importanti come Torino, Venezia, Bologna, Roma e Cagliari. In merito alla questione dei canoni d’affitto in questi giorni sta facendo molto parlare il commento del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che ha scatenato molte indignazioni.

Caro affitti: la posizione del sindaco di Venezia

Venezia ospita l’Università Ca’ Foscari che accoglie ogni anno migliaia di studenti da tutta Italia ed è uno degli atenei inseriti nella classifica delle migliori università per prospettiva di guadagno. Secondo un’indagine fatta da Immobiliare.it Insights la città lagunare, con 418 euro al mese per una stanza singola, risulta la quinta città più cara d’Italia per gli affitti destinati agli studenti. Per questo motivo, negli ultimi giorni molti universitari veneziani hanno protestato e non solo hanno organizzato manifestazioni al Campus di Santa Marta ma alcuni hanno anche piantato delle tende a San Basilio.
Riguardo questa situazione è stato intervistato il sindaco della città veneta, Luigi Brugnaro, che ha raccontato di un episodio avvenuto di recente con uno degli studenti amareggiati per il caro affitti. Il botta e risposta tra il primo cittadino e il ragazzo è stato pubblicato da ANSA che riporta il racconto di Brugnaro: “L’altro giorno viene un ragazzo da me, e mi dice: «Io ho trovato un posto letto a 700 euro. Per me son troppi». Gli ho detto: «Tu non meriti di diventare laureato, perché se ti fai fregare 700 euro per un posto letto non meriti di diventar classe dirigente». Però bisogna saper cogliere una parte positiva, cioè la segnalazione di un malessere, di un problema ”

La frase di Brugnaro ha fatto il giro del web ed è stata molto criticata sui social. Il sindaco del capoluogo veneto, però, ha poi affermato di riconoscere il problema ma dichiara anche di non avere soluzioni immediate e da attuare nel breve periodo. In più Brugnaro aggiunge che la maggior parte di quelli che protestano non sembrano voler fare sacrifici o rinunce. Sempre ANSA riporta il resto del commento del sindaco: «Io gli dico che una volta che hai segnalato il problema poi cerca di ragionare. Io andavo anche a lavorare durante l’università. Se vuoi fare la vita studiando e andare a bere lo spritz, dico che se te lo puoi permettere fallo pure. Il modello dei campus americano è bellissimo, in America. Ma il problema è che siamo in Italia, siamo un Paese che vive di lavoro. Io voglio cogliere la parte buona di questa protesta, ma dico ai ragazzi se è proprio questo ciò che volete, o volete l’autonomia. E l’autonomia è anche basarsi sul proprio lavoro».

Le proteste sul costo degli affitti

Gli studenti universitari manifestano da giorni contro il caro affitti in tutta Italia per richiedere al governo un supporto in questa situazione. Sul portale change.org è stata lanciata una petizione per invitare il governo italiano a adottare misure a sostegno di studenti e famiglie. Tra le città più care per gli studenti secondo l’analisi di Immobiliare.it Insights compaiono Roma dove una stanza singola costa in media 452 euro, Bologna dove il canone mensile è di 467 euro in media e Milano. Il capoluogo lombardo già considerato in generale una delle città più care d’Italia richiede per una stanza singola all’incirca 628 euro al mese. E proprio da Milano sono partite le proteste degli universitari sul costo degli affitti. La prima a richiamare l’attenzione su questo tema era stata Ilaria Lamera, studentessa bergamasca di 23 anni che aveva piantato una tenda davanti al Politecnico per protestare contro i costi dei canoni mensili per una stanza.
La città lombarda, però, era già stata al centro di diverse polemiche sul caro prezzi anche da parte di altri cittadini illustri. La prima era stata Selvaggia Lucarelli a scrivere un lungo post sui molti punti a sfavore della città meneghina come il costo degli affitti, il traffico, l’inquinamento e la sanità. A seguire qualche giorno dopo si era aggiunto anche lo scrittore Jonathan Bazzi che lamentava soprattutto il costo delle case e degli affitti.