Il lago Trasimeno svela un tesoro: scoperta storica. L'ipotesi
Lo storico Gianfranco Cialini ha formulato un'affascinante teoria su quanto emerso in seguito al ritiro del lago Trasimeno in Umbria: l'ipotesi
Per il momento si tratta ancora di una teoria affascinante ma ancora tutta da verificare e confermare, ma l’ipotesi formulata dallo storico Gianfranco Cialini è di quelle in grado di riscrivere la storia di un pezzo d’Italia: il ritiro del lago Trasimeno potrebbe aver riportato alla luce i resti dell’antica strada che univa Chiusi a Perugia. La strada etrusco-romana costeggerebbe il lato sud del lago Trasimeno. Nello specifico, il tratto individuato sarebbe in località Sant’Arcangelo di Magione, nei pressi dell’antico pontile. nella zona dell’antico pontile.
Il lago Trasimeno e l’ipotesi dello storico Gianfranco Cialini
‘Perugia Today’ riporta le dichiarazioni dello storico Gianfranco Cialini in merito a quanto sarebbe stato svelato dal lago Trasimeno: “Della presenza di un’antica strada etrusco-romana che passasse a sud del Trasimeno si sapeva l’esistenza. Doveva collegare un tempo le città di Chiusi e Perugia e, successivamente, le due strade consolari romane Cassia e Flaminia, ma non si sapeva dove fosse ubicata”.
Come raccontato dallo stesso Cialini, il “notevole abbassamento del lago” ha riportato in luce “insieme a cippi di confino del Collegio della Sapienza risalenti a epoche più recenti, tratti di un antico selciato in cui alcune pietre sono ancora allineate mentre altre sono scomposte”. Lo storico ha aggiunto: “Tra le stesse pietre sono state recuperate diverse ossa di animali, ferri di cavallo e antichi pesi in coccio di reti da pesca. Potremmo anche supporre che solo oggi si è posto lo sguardo con interesse a queste pietre cercando di capirne il significato”.
L’esperto ha poi spiegato: “Attualmente il nuovo innalzamento delle acque non consente più di percepire con chiarezza il tratto da me individuato. Ho condiviso comunque questa mia ipotesi con altri studiosi, che hanno visionato con me il posto confermando quanto da me supposto”.
L’intervento della Soprintendenza archeologica dell’Umbria
Per trovare una conferma ufficiale alla sua teoria, lo storico Gianfranco Cialini ha richiesto l’intervento della Soprintendenza archeologica dell’Umbria. Quest’ultima ha effettuato dei prelievi, ma non si è ancora espressa nel merito della questione.
Chi è lo storico Gianfranco Cialini
Al nome di Gianfranco Cialini, già direttore della Biblioteca Centrale della Facoltà di Medicina e Chirurgia e curatore del Fondo Antico dell’Università degli Studi di Perugia, sono legate altre importanti scoperte in quest’area d’Italia. Allo storico, per esempio, si devono gli studi condotti sulla vicina chiesa di Santa Maria d’Ancaelle.
Lo stesso Gianfranco Cialini ha effettuato anche ricerche in merito al ritrovamento delle ossa di Ascanio della Corgna. Non solo: lo storico, inoltre, è stato tra i primi a occuparsi della vicenda relativa al gruppo di ebrei tenuti prigionieri a Isola Maggiore dai nazifascisti e poi liberati da don Antonio Posta e da alcuni pescatori. Proprio in merito a questa vicenda, Cialini ha affermato nel dicembre del 2020 sulla sua pagina ‘Facebook’: “La più grande soddisfazione della mia vita è stata nell’aver reso giustizia alla verità storica: promovendo e ottenendo il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni per Don Ottavio Posta da parte dello Yad Vashem per aver salvato nel 1944 gli ebrei confinati ad Isola Maggiore”.
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