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Il sogno di Jeff Bezos: Torino-Australia in mezz'ora

Il nuovo progetto tra Ceipiemonte e Jeff Bezos permetterà ai turisti di viaggiare da Torino all'Australia in mezz'ora grazie ai voli suborbitali

Il sogno di Jeff Bezos: Torino-Australia in mezz'ora

Viaggiare da Torino all’Australia in mezz’ora potrebbe non essere più solo un sogno di molti viaggiatori. Grazie un progetto che coinvolge importanti investitori mondiali come Jeff Bezos si sta pensando a come azzerare le distanze tra i luoghi grazie ai voli suborbitali.

Torino-Australia in mezz’ora? Il progetto

Potrebbe esaudirsi presto il desiderio di molti italiani di poter andare da un punto all’altro del globo in mezz’ora. Questo potrebbe avvenire grazie agli accordi firmati  negli Emirati Arabi da Ceipiemonte (Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte) con altre importanti aziende del settore aerospaziale. In particolare, durante la fiera Iac di Dubai (che è una delle più importanti fiere sull’aerospazio) Ceipiemonte ha firmato un protocollo di intenti con Blue Origin, la società creata dall’imprenditore Jeff Bezos. Non tutti sanno, infatti, che Bezos fondatore di Amazon ha creato negli anni duemila anche Blue Origin, una società attiva nel settore dei trasporti e della ricerca aerospaziale.

Questo nuovo progetto metterebbe al centro proprio lo studio di protocolli per i voli spaziali seguendo un’idea, già molto cara a Bezos, che mira ad annullare le distanze usando i voli suborbitali. La Cittadella dell’Aerospazio in corso Marche a Torino sarà il luogo in cui i principali soggetti coinvolti si riuniranno per confrontarsi sul progetto e individuare le possibili strade per procedere in questa direzione. Non si esclude che in futuro la Blue Origin di Bezos possa anche aprire una sede della società proprio nel capoluogo piemontese.

È proprio così che Jeff Bezos pensa di far partire il turismo spaziale di massa. È già noto a molti che l’anno scorso il magnate Richard Branson partecipando a un test di volo realizzato dalla sua compagnia Virgin Galactic è diventato uno dei primi turisti spaziali. In questo modo si è aperto un nuovo capitolo per il turismo spaziale di massa. Da ormai molto tempo, infatti, si pensa di trasformare i viaggi nello Spazio come il futuro dell’industria turistica.

L’Italia è in prima fila nel turismo spaziale di massa

Nel campo del turismo spaziale di massa l’Italia ha un ruolo in prima fila. Da anni, infatti, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) lavora con l’Enac, (Ente nazionale per l’aviazione civile) per l’apertura dello Spazioporto di Grottaglie, in provincia di Taranto. Se questo Spazioporto diventasse operativo avrebbe un ruolo davvero fondamentale all’interno della “New Space Economy” e nello sviluppo di voli commerciali suborbitali. Allo stato attuale il piano prevede che la stazione sarà pronta per ospitare i primi decolli già dal 2023. Questo renderebbe l’Italia protagonista nel settore dell’innovazione tecnologica aerospaziale.

Ma le novità non sembrano finite qui. Oltre allo Spazioporto pugliese, Altec (Aerospace Logistics Technology Engineering Company) e Virgin Galactic stanno pensando di realizzare uno spazioporto anche a Torino. In Italia abbiamo moltissimi esperti e figure competenti in questa materia. Ad esempio, è italiano è il primo micro orto spaziale lanciato a bordo di un mini satellite. A fine 2021, invece, è decollato dal New Mexico Virtute 1, il primo volo suborbitale di Virgin Galactic per la ricerca che aveva a bordo ben tre esperti italiani. La missione è stata condotta dall’Aeronautica Militare italiana insieme con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e l’obiettivo principale era quello di eseguire diversi esperimenti in campo medico, fisiologico, tecnologico e biologico.