Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po
La città di Ferrara, con l'antico Delta del Po e le Delizie Estensi, è riconosciuta Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco: scopriamo insieme perché
La città di Ferrara è uno dei luoghi riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Dall’arte alla cultura, passando per la natura e la buona cucina, scopriamo perché questa città dell’Emilia Romagna è tanto importante da aver ottenuto il prestigioso riconoscimento da parte dell’organizzazione delle Nazioni Unite.
Perché Ferrara è Patrimonio Unesco
La città di Ferrara ha ottenuto nel 1995 il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco limitatamente al suo centro storico. Nel 1999, poi, sono state riconosciute tali anche la vasta area dell’antico delta del Po e le Delizie estensi, un insieme di circa 30 ville utilizzate dalla famiglia d’Este come luoghi di svago e caccia.
L’eccezionale valore universale del sito ferrarese consiste nel suo essere la testimonianza visibile di come la cultura del Rinascimento sia stata trascritta nella pianta della città, divenuta un modello per lo sviluppo dell’urbanistica nei secoli successivi, e abbia anche plasmato il paesaggio naturale, ricco di tenute agricole e ville, attraverso un vasto programma di bonifiche.
La storia della città di Ferrara
Ferrara, come già anticipato, è uno straordinario esempio di Città del Rinascimento. La sua storia è legata in maniera indissolubile alla signoria Estense e, in particolar modo, allo splendore della Corte tra il XV e il XVI secolo.
Il primo nucleo della città fu un insediamento militare bizantino, il cosiddetto “Castrum” del VII secolo, situato a sud-est della città. Nel periodo medievale si svilupparono alcune tra le strade più caratteristiche della città, come via delle Volte e via San Romano, e la piazza principale (oggi chiamata piazza Trento e Trieste), a lato di cui c’è quel capolavoro di architettura e scultura del 1135 che è la Cattedrale romanico-gotica (nella foto in basso).
Proprio nel XII secolo si stabilirono a Ferrara gli Estensi, che divennero signori della città nel 1264. Nel 1385 fu costruito il Castello Estense, tra i più belli dell’Emilia Romagna (nella foto in basso la vista della città dalla torre del Castello Estense). Nel 1391 fu istituita l’Università: qua Nicolò Copernico si laureò in diritto canonico.
Tra il XV e il XVI secolo, Ferrara divenne una delle più importanti capitali del Rinascimento. I marchesi (poi duchi) d’Este accolsero in città personalità di straordinario valore come Leon Battista Alberti e Michelangelo. A Ferrara videro la luce anche i poemi epici di Boiardo, Torquato Tasso e Ludovico Ariosto. Allo stesso periodo, inoltre, risalgono gli affreschi quattrocenteschi del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia.
A partire dal 1492, poi, Ferrara si dotò di una sorta di piano urbanistico ante litteram, l’Addizione Erculea, al fine di raddoppiare la città medievale con la costruzione di strade ampie e rettilinee, di chiese e conventi e di palazzi e fortificazioni. L’ampliamento, voluto dal duca Ercole I d’Este e realizzato dal suo architetto di corte Biagio Rossetti, è ritenuto uno dei più importanti interventi urbanistici del Rinascimento, tanto da far meritare a Ferrara l’appellativo di “prima città moderna d’Europa“.
Il periodo estense a Ferrara si chiuse nel 1598. Nei secoli successivi la città divenne un sito di frontiera dello Stato della Chiesa. Nel 1796 fu occupata dalle truppe francesi. Dopo la sconfitta di Napoleone e il Congresso di Vienna del 1815, Ferrara divenne nuovamente parte dello Stato Pontificio, fino a poco prima dell’Unità d’Italia.
Cosa vedere a Ferrara
Il centro storico di Ferrara è vivibile ancora oggi, grazie agli interventi di riqualificazione e alle imponenti mura e aree alberate che lo circondano. L’antico sistema difensivo è ritenuto ancora adesso uno dei circuiti più completi e vari d’Italia. Vi sono rappresentati i periodi più significativi dell’architettura militare italiana nella storia della fortificazione.
Corso Ercole I d’Este è considerata una delle più belle vie del mondo, grazie ai suoi edifici rinascimentali, tra cui spicca il Palazzo dei Diamanti (nella foto in basso), sede della Pinacoteca Nazionale e della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea.
Tra gli altri complessi di pregio ricchi di opere d’arte da visitare ci sono, poi, il Museo della Cattedrale nell’ex convento di San Romano, Casa Romei, la palazzina di Marfisa d’Este, il Museo Riminaldi a palazzo Bonacossi, il Palazzo Comunale (antica residenza degli Estensi) e il Museo Archeologico Nazionale nel palazzo detto di Ludovico il Moro.
Sono edifici più recenti, ma allo stesso modo meritevoli di una menzione speciale, il Teatro Comunale dedicato al Maestro “Claudio Abbado”, il Palazzo delle Poste, il Palazzo dell’Aeronautica, la Scuola Alda Costa e il Museo di Storia Naturale.
Cosa vedere nei dintorni di Ferrara
Nei dintorni di Ferrara c’è il Parco del Delta del Po emiliano-romagnolo, una delle aree naturalistiche protette più grandi d’Italia. Si estende su una superficie eterogena di oltre 52 mila ettari, tra aree umide e pinete, acque salmastre e acque dolci. Il Parco ospita quasi 300 specie di uccelli, 50 specie di pesci, 10 specie di anfibi, 15 specie di rettili, 40 specie di mammiferi e oltre 1000 specie vegetali. Il territorio del Parco è riconosciuto come Riserva di Biosfera MaB UNESCO.
Nel sito Unesco rientra anche la città di Comacchio, incastonata tra il Mar Adriatico e le valli da pesca. Il centro storico della città è ricco di ponti, canali e chiese.
In origine sorgeva su 13 isole, poi ridotte a 5 dopo l’intervento di bonifica avviato nel Diciannovesimo secolo. A Comacchio la storia è raccontata proprio dall’acqua: il sito naturalistico delle Valli di Comacchio è stato dichiarato Zona umida d’importanza internazionale dalla Convenzione Ramsar e Sito di interesse comunitario e Zona di protezione speciale per la conservazione degli uccelli dall’Unione Europea. Il percorso storico naturalistico può essere fatto sia in bicicletta che in motonave.
Merita assolutamente una visita, poi, l’Abbazia di Pomposa, capolavoro dell’arte romanica risalente al VI-VII secolo, situata nel comune di Codigoro. Il complesso si articola in tre nuclei: la chiesa, preceduta da un elegante atrio e con accanto il campanile-faro, il monastero e il palazzo della Ragione.
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