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Estetista Cinica alla Biblioteca Braidense di Brera: è polemica

Cristina Fogazzi, alias l'Estetista Cinica, ha organizzato un party alla Biblioteca Braidense per un nuovo lancio: sui social è scoppiata la polemica

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Cristina Fogazzi

Decine di commenti al vetriolo sui social, un lungo botta e risposta tra gli interessanti e l’intervento decisivo del direttore della Pinacoteca di Brera, che tuttavia non ha ancora calmato le acque: è questo il risultato del party che Cristina Fogazzi, in arte l’Estetista Cinica, ha organizzato presso la Biblioteca Braidense di Milano. L’evento ha suscitato grandissime polemiche, ecco che cosa è successo.

L’Estetista Cinica, il party a Milano

Sui social scoppia l’ennesima polemica: stavolta riguarda Cristina Fogazzi, la celebre influencer conosciuta con lo pseudonimo Estetista Cinica, che nei giorni scorsi ha organizzato un mega party per festeggiare il lancio del suo brand VeraLab in Spagna. Per l’occasione, ha invitato alcune delle più famose influencer spagnole e ha tenuto una cena con musica e balli fino a notte fonda. Il problema? La location scelta: la Biblioteca Braidense di Milano, che si trova all’interno di Palazzo Brera.

Si tratta della terza biblioteca nazionale per importanza, e tra le sue sale custodisce un patrimonio letterario di inestimabile valore. Risulta dunque bizzarro che proprio qui si sia potuto organizzare un party scatenato come quello descritto sui social. Non potevano dunque mancare le polemiche: a dare il via è stata la pagina Milano Segreta, che organizza tour privati alla scoperta dei luoghi più belli del capoluogo lombardo.

Le polemiche e la replica di Cristina Fogazzi

“Per entrare in Braidense agli studenti stessi è tassativamente proibito mangiare all’interno e anche bere dell’acqua. Vanno usati anche guanti bianchi all’interno. Regole giustissime, visto che vorrei ricordare che la Braidense ha un patrimonio libraio inestimabile tra i più importanti d’Europa. Ora qualcuno deve spiegarmi come è possibile che addirittura si permetta di fare abbuffate e musica a pochi centimetri dagli antichissimi tomi e dagli scaffali. Dovreste solo vergognarvi” – ha commentato Angelo Mazzone, fondatore di Milano Segreta.

Vigono dunque regole estremamente severe per poter visitare la biblioteca, regole che valgono a maggior ragione per gli studenti, che traggono enorme beneficio dal patrimonio culturale presente al suo interno. L’idea che un’influencer possa averle aggirate ha scatenato il caos sui social. E Cristina Fogazzi non ci sta, replicando duramente ad ogni critica, dapprima su Instagram e poi per mezzo stampa.

“Ho organizzato un evento dentro Brera, io come lo hanno organizzato altre persone prima di me. La location è stata voluta da me perché l’alternativa era un hotel. L’evento aveva le necessarie autorizzazioni” – ha spiegato su Instagram l’Estetista Cinica. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, inoltre, ha specificato: “Le cifre sono pubbliche. 80mila euro per gli spazi e 15mila euro di straordinari al personale. Ho voluto Brera, gioiello di Milano, da mostrare con orgoglio come coronamento”.

L’intervento del direttore di Brera

Per cercare di chiudere la polemica, anche Angelo Crespi, direttore della Pinacoteca di Brera, è intervenuto al ‘Corriere della Sera’: “È una prassi che a Brera esiste da 8 anni dai tempi di Bradburne. All’estero è la norma” – ha spiegato, parlando della consuetudine di affittare alcuni luoghi della cultura per eventi privati, in modo da aumentare i ricavi da destinare alla loro valorizzazione.

Sull’evento in questione, solo poche parole: “Non si è svolto nella sala principale, ma in una laterale, quella della lettura. Ci sono libri antichi, ma non i più importanti, che sono nel caveau. La cena ha rispettato tutti gli standard di sicurezza”. E infine, un accenno ai benefici che tale party ha per l’intera comunità: “Circa 200mila ingressi, lo scorso anno, sono stati gratuiti. Se contiamo che un biglietto medio costa sui 10 euro, gli 80mila euro di quella serata coprono 8mila ingressi gratis”.