Dopo 56 anni a Roma riapre il Giardino delle cascate, meraviglia verde dell'Eur
Il Giardino delle cascate disegnato da Raffaele De Vico negli anni '60 è stato restituito ai romani: all'Eur tornano a fluire le acque
Fontane sgorganti, suggestioni orientali e una fitta vegetazione che incornicia il panorama della capitale. Dopo 56 anni riapre il Giardino delle cascate, una piccola meraviglia incastonata sulle sponde del laghetto dell’Eur di Roma.
Realizzato agli inizi degli anni ’60, ai tempi della dolce vita romana, grazie all’inconfondibile stile dell’architetto Raffaele De Vico, il fastoso giardino arricchisce nuovamente il territorio capitolino con un angolo di natura nel cuore di Roma che sarà sicuramente apprezzato da residenti e turisti. I lavori di rifacimento hanno riportato in auge anche il particolare ponte giapponese Hashi, in passato deturpato da alcuni vandali, che ora ripropone ai frequentatori del parco suggestioni orientaleggianti attraverso l’apprezzata “Passeggiata del Giappone”, che immerge in una natura e architettura ornata secondo il gusto nipponico.
Parole di elogio da parte di alcuni esponenti del gotha dell’architettura non sono mancate: c’è chi ritiene questa Versailles in miniatura appena riaperta al pubblico come uno dei giardini moderni italiani più interessanti della seconda metà del Novecento. Non a caso, anche quando la piccola oasi verde è rimasta chiusa al pubblico, è stata scelta da diversi registi per effettuare riprese che sono poi state utilizzate come fondamentale impalcatura di alcune pellicole molto famose nel circuito cinematografico italiano. Gabriele Muccino, ad esempio, utilizzò questi spazi per alcune riprese de “L’ultimo bacio”, film realizzato agli inizi del Duemila, molto apprezzato dal pubblico.
Per chi fosse curioso di conoscere le sfaccettature del giardino e immergersi nell’atmosfera delle cascate potrà raggiungere gli spazi verdi imboccando viale Oceania per poi muoversi nel piccolo gioiello dell’Eur dalle ore 7 fino alle 20.
Oltre ad essere una bellissima oasi di tranquillità, un piccolo rifugio che sembra invitare a una rigenerante pausa dalla frenetica vita cittadina della capitale, la riapertura della cascata risulta essere anche un importante intervento per la salubrità del laghetto che grazie alla rinnovata ossigenazione delle acque, dovrebbe vedere una diminuzione della proliferazione delle alghe, che attanaglia da sempre il grazioso specchio d’acqua tornato protagonista del territorio.
Acque della cascata che in caso di problemi con il noto “fungo”, deposito idrico che copre l’intero quartiere, potranno essere utilizzate per i rifornimenti idrici della rete d’irrigazione del quartiere e le sue numerose fontane monumentali.
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