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Dracula è sepolto a Napoli, spunta la nuova teoria

Vlad III di Valacchia, la fonte d'ispirazione per lo scrittore Bram Stoker nella creazione del personaggio di Dracula, sarebbe sepolto a Napoli

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Chiesa di Santa Maria La Nova

Una nuova teoria cambia la storia di Dracula: Vlad III di Valacchia detto l’Impalatore, il nobile militare e politico rumeno che ha ispirato la leggenda del Vampiro, sarebbe sepolto a Napoli.

Dracula sepolto a Napoli: cosa dice la nuova teoria

Nella chiesa di Santa Maria La Nova, nel cuore della Napoli medievale, è stata tradotta di recente un’iscrizione che recita: “A colui che è stato ucciso due volte dai suoi nemici e fu onorato come un martire, il sovrano dei Valacchi, Vlad il Pio, che se ne è andato in pace, lodando sempre Dio, nel luogo dove è sepolto”.

Le voci riguardanti la presunta sepoltura di Vlad III a Napoli circolavano già da tempo, vista la presenza sulla tomba di chiari simboli esoterici e l’immagine di un dragone: l’Impalatore, infatti, era conosciuto anche con il soprannome di “Figlio del Drago”. Come riferito da ‘Il Mattino’, la recente traduzione dell’iscrizione funebre alimenta la teoria della sepoltura di Vlad nel Capoluogo campano.

La lingua dell’iscrizione, pur avendo dei richiami alla cultura bizantina, non era conosciuta, ma grazie al prezioso lavoro di Mircea Cosma, il presidente della società storico-culturale “Mihai Viteazul’ di Ploieti, e del dottor Cristian Tufan, esporto di patristica bizantina, sarebbe stato svelato una volta per tutte l’arcano.

Ripulita dai caratteri di matrice slava, la scritta avrebbe consegnato l’iscrizione funebre in greco antico con richiami evidenti a “Vlad” e al “sovrano dei valacchi”. Nei prossimi mesi è in programma una conferenza stampa in cui verrà svelato pubblicamente l’esatto contenuto dell’iscrizione.

L’incertezza storica legata alla morte di Vlad III di Valacchia ha contribuito ad alimentare le teorie sul personaggio storico: a oggi non esistono testi ufficiali che parlano della sua scomparsa, e manca anche la presenza di una vera e propria tomba che custodisca le sue spoglie.

La morte dell‘Impalatore viene fatta risalire storicamente tra il dicembre del1476 e i primi giorni di gennaio del 1477, a pochi mesi dall’inizio del suo terzo regno di Valacchia. Tra le tante teorie sulla sua morte, una delle più accreditate è quella che parla di un errore: il condottiero sarebbe stato ucciso dalle sue stesse truppe perché vestito come un soldato ottomano durante una battaglia contro i Turchi guidati da Maometto II.

Il capolavoro di Bram Stoker tra letteratura e cinema

La figura di Vlad III di Valacchia ha ispirato il personaggio di Dracula, protagonista dell’omonimo romanzo epistolare dello scrittore irlandese Bram Stoker, pubblicato nel 1897.

Riprendendo il mito del vampiro aristocratico, distante dall’immagine folkloristica del tempo, Stoker realizzò uno degli ultimi esempi di romanzi gotici: un’opera dalle atmosfere cupe che ha conquistato i lettori di tutto il mondo.

Il successo del romanzo è evidente dall’innumerevole produzione cinematografica legata a Dracula: al 2004 i film in cui compare il vampiro di Bram Stoker, in un ruolo principale, erano 160, un numero secondo solo a Sherlock Holmes.

Uno degli adattamenti più riusciti del romanzo è sicuramente “Dracula di Bram Stoker” del regista Francis Ford Coppola: la pellicola, uscita nel 1992, vede Gary Oldman nel ruolo di Dracula e un cast composto da attori del calibro di Anthony Hopkins, Winona Ryder, Keanu Reeves, Monica Bellucci e anche la partecipazione del cantautore Tom Waits. Campione d’incassi con oltre 215 milioni di dollari raccolti in tutto il mondo, a fronte di un budget di 40, l’opera di Coppola si è aggiudicata anche tre Premi Oscar: migliori costumi, miglior trucco e miglior montaggio sonoro.