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Chi è e quanti anni ha la mamma più anziana d'Italia

Il suo è un vero e proprio record: Flavia è diventata mamma all'età di 63 anni, dopo aver partorito nei giorni scorsi a Viareggio. Ecco la sua storia

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Gravidanza

Un lungo viaggio che ha avuto inizio ormai un paio d’anni fa, e che si è concluso con un tenero abbraccio tra la neomamma e il suo piccolo bimbo appena nato: è la storia di Flavia, una donna caparbia che non ha esitato ad affrontare tantissimi ostacoli per realizzare il suo desiderio di maternità. Anche a discapito del suo orologio biologico, che ormai era avanzato inesorabilmente ad un’età in cui la fertilità è solo una rarissima eccezione. E così, oggi è diventata mamma a ben 63 anni, un vero e proprio record.

Chi è Flavia, la mamma più anziana d’Italia

Martedì 4 giugno 2024, Flavia è diventata mamma. Nulla di strano, si potrebbe pensare: migliaia di donne stringono i loro bebè appena nati ogni giorno. Ma questa è una storia speciale, perché la neomamma ha ben 63 anni (e ad ottobre ne compirà 64), attestandosi così come la più anziana d’Italia. Il parto è avvenuto qualche giorno fa presso l’ospedale Versilia di Lido di Camaiore, in provincia di Lucca.

La donna vi è arrivata passando per il pronto soccorso, quando alcuni segnali d’allarme hanno destato la preoccupazione del suo medico di fiducia. Flavia presentava infatti valori della pressione un po’ elevati e un leggero sanguinamento, quindi i dottori hanno deciso di procedere ad un parto cesareo d’urgenza, per preservare il benessere di mamma e bimbo. Il piccolo è nato dunque prematuro, a 31 settimane e 4 giorni, con un peso di quasi 2 kg.

Secondo quanto si apprende dall’ospedale, il neonato sarebbe in buone condizioni ed è ricoverato nel reparto prematuri, in attesa di prendere il giusto peso per andare finalmente a casa assieme alla sua mamma. Il dottor Andrea Marsili, il ginecologo che ha seguito la gravidanza di Flavia, ha raccontato qualche dettaglio in più al ‘Corriere Fiorentino’.

“Questi mesi sono filati senza criticità, fino al controllo di lunedì, quando ho notato alcuni valori che mi hanno portato a consigliarle di recarsi in ospedale. Dove, poche ore dopo, il bimbo è nato in anticipo rispetto a quanto previsto. Non sono stato io ad operarla, in ogni caso l’importante è che tutto sia andato bene” – ha affermato il ginecologo.

L’incredibile storia di Flavia

La storia di Flavia è senza dubbio molto particolare: la donna ha trascorso gli ultimi anni a prendersi cura della sua anziana mamma di 93 anni, con cui abita ancora oggi. Ma il forte desiderio di maternità l’ha spinta anche ad intraprendere un percorso difficile, che potesse farle raggiungere il suo obiettivo: stringere un bimbo tra le braccia.

Naturalmente, vista la sua età ha dovuto far ricorso alla procreazione assistita per riuscire a realizzare il suo sogno. Flavia, nel 2022, si è recata a Kiev per sottoporsi ad un primo ciclo di trattamento – ha scelto una clinica ucraina perché non vi sono limiti di età per l’accesso alle cure, come accade invece in Italia. Pur essendo riuscita a rimanere incinta già al primo tentativo, la gravidanza si è interrotta con un aborto spontaneo alla 14esima settimana.

Nel 2023, Flavia ci ha riprovato. E stavolta è andato tutto a buon fine, con una gravidanza tutto sommato molto tranquilla e un parto cesareo prematuro che l’ha portata a stringere il suo piccolo tra le braccia – sebbene ora debba attendere un po’ prima di poter andare a casa con lui. Come ha spiegato il suo ginecologo, si è trattata di una fecondazione in vitro di tipo eterologo, ovvero con donazione di entrambi i gameti (pare che l’embrione sia stato donato da un bagnino e da una maestra di nuoto).

Il percorso di Flavia non è certo stato facile: ha raggiunto l’Ucraina in piena autonomia, affrontando difficoltà burocratiche e assumendosi i rischi di viaggiare in un Paese in guerra. Inoltre ha sostenuto molte spese, tra cui quelle necessarie per la fecondazione in vitro (pari a circa 15mila euro). Ma la sua caparbietà le ha permesso infine di avere il bimbo che tanto desiderava, e che presto tornerà a casa con lei.