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Nel mare dell'isola di Capraia si sono moltiplicati i barracuda

A causa dell'innalzamento della temperatura marina, nelle acque che lambiscono l'isola di Capraia si sta moltiplicando la presenza di barracuda

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Barracuda in Italia: la scoperta

L’isola di Capraia è uno dei paradisi più incontaminati dell’Italia tanto che dal 1996 si trova nel Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. Capraia conta appena 357 residenti che vivono in un borgo affacciato su acque limpide e ricche di vita. Proprio per questo motivo l’isola è da anni conosciuta come meta prediletta per appassionati di subacquea e biologia marina. Anche questo mare, però, sembra stia subendo dei cambiamenti importanti. Negli ultimi anni, l’aumento della temperatura delle acque dovuto ai cambiamenti climatici sta trasformando in modo profondo la composizione della fauna marina locale. Uno degli effetti più evidenti è la crescita esponenziale della popolazione di barracuda, pesci predatori tropicali, temuti e affascinanti allo stesso tempo.

La presenza massiccia dei barracuda nelle acque di Capraia

I barracuda (Sphyraena viridensis nel caso del Mediterraneo) sono predatori che amano le acque calde e si muovono in banchi, soprattutto intorno alle secche e alle falesie sommerse. Con la loro sagoma snella, i grandi occhi e le mascelle sporgenti piene di denti acuminati, questi pesci incutono timore ai piccoli pesci di cui si nutrono, ma regalano emozioni indimenticabili ai subacquei che hanno la fortuna di osservarli da vicino. La presenza di questo pesce, negli ultimi anni, è cresciuta moltissimo in particolare nelle acque di Capraia.

A raccontare a ‘Il Corriere’ come sia cambiata la loro presenza a Capraia sono Francesco Di Meglio e Andrea Cesarato, istruttori subacquei del centro Capraia Diving: “Prima i barracuda si concentravano solo in due zone, mentre oggi li incontriamo in ogni immersione.” Questo predatore un tempo viveva nelle acque tropicali mentre ora è quasi onnipresente: durante l’inverno si avventurano addirittura all’interno del porto, mentre in estate si possono osservare grandi banchi intorno alle pareti rocciose dell’isola, tra i 15 e i 30 metri di profondità. L’aumento della popolazione di barracuda, però, non è privo di conseguenze. La loro crescita ha causato un calo dei banchi di dentici, che risultano oggi meno numerosi. Allo stesso tempo, sono diminuiti anche i polpi e le aragoste.

Il surriscaldamento delle acque dei mari italiani

L’aumento della temperatura marina è la causa principale di questa trasformazione che sta interessando Capraia, ma non solo. Secondo il report Mare Caldo 2024 di Greenpeace Italia, i mari del nostro Paese stanno vivendo un surriscaldamento delle acque senza precedenti. L’aumento delle temperature soprattutto negli ultimi anni ha avuto un’accelerazione preoccupante. Proprio dal report di GreenPeace, ad esempio, emerge che le acque del Mediterraneo e in particolare quelle che lambiscono la Sardegna sono oggetto di uno choc termico. L’allarme è scattato anche per il Mar Tirreno dove punte di temperatura di oltre 28 gradi sono state registrate già a inizio luglio e stanno allarmando gli scienziati e le associazioni ambientaliste.

Non si tratta solo di un rischio per la biodiversità marina, ma anche di un campanello d’allarme per la salute umana. Anche Capraia è ovviamente interessata da questo fenomeno. Sempre il ‘Corriere’ riporta come lo scorso 5 luglio per trovare una temperatura dell’acqua sotto i 20 gradi era necessario scendere fino a 27 metri di profondità, mentre a -33 metri la temperatura si fermava a 18 gradi. Anche nelle zone più profonde la temperatura non cala come un tempo, soprattutto a Capraia, che sorge al centro di correnti calde. Tutto questo per flora e fauna può significare la differenza tra la sopravvivenza o la scomparsa di intere specie.