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Invasione di Velelle a Ostia: spiaggia "blu" sul litorale di Roma

Spiaggia blu a Ostia: le coste del litorale romano si colorano grazie all'arrivo delle velelle, organismi che vengono portati a riva dai venti marini

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Le velelle

Le spiagge di Ostia sono diventate blu: niente di sovrannaturale, è solo l’effetto dell’invasione delle velelle, sifonofori conosciuti anche con il nome di barchette di San Pietro.

Perché le spiagge di Ostia sono diventate “blu”

Chi ha avuto la fortuna di visitare il litorale romano negli ultimi giorni, si è imbattuto in vero e proprio spettacolo naturale: ha potuto ammirare la sabbia delle spiagge tinteggiata di blu. Il merito è appunto delle velelle, una tipologia di sifonofori che galleggiano sull’acqua sospinti dai venti, fino a spiaggiarsi quanto vengono indirizzati sulla costa.

La zona di Ostia, non a caso, durante le ultime settimane è stata caratterizzata da forti correnti marine e da onde impetuose: lo scenario ideale per favorire l’arrivo delle velelle sulle spiagge. Spesso questi organismi vengono scambiati per frammenti di bottiglie o per gusci di cozze, ma sono degli idrozoi con la forma che ricorda quella delle barche a vela, da qui il nome di barchette di San Pietro.

L’entità degli spiaggiamenti, a Ostia come in altre zone del Paese, è aumentata notevolmente da qualche anno a questa parte. Sono diverse le cause attribuite al fenomeno, come i maggiori controlli degli scarichi in mare che hanno favorito a diminuire l’inquinamento marino. A contribuire all’arrivo delle velelle, inoltre, è anche la scomparsa della tartaruga marina, uno dei maggiori predatori di questa specie.

Cosa sono le velelle o barchette di San Pietro

Conosciute anche con il nome di barchette di San Pietro, le velelle sono colonie di sinofori appartenenti alla famiglia delle Porpitidae. Questi organismi sono molto simili alle meduse e tendono a preferire le acque calde e temperate. Possono trovarsi in tutti gli oceani, anche a uno o due centimetri dall’acqua, e sulle rive.

Molto particolare la forma delle velelle, simile a quella di un dischetto ovale: il diametro varia dai quattro ai sette centimetri. Il corpo è sormontato da una cresta verticale che ricorda la vela di un piccolo scafo: una peculiarità dalla quale deriva proprio il nome di velella.

Pur essendo imparentate con le meduse, le velelle non sono urticanti per l’essere umano. La loro presenza a riva, che rende blu le spiagge, non rappresenta alcun pericolo per i bagnanti, ma è uno spettacolo molto suggestivo e abbastanza comune nei mesi primaverili.

L’unico aspetto negativo delle barchette di San Pietro è l‘odore cattivo e pungente che emanano quando si decompongono. La loro indole è coloniale: le velelle si associano fino a formare un gigantesco corpo blu che può arrivare a estendersi anche per decine di metri vicino alle spiagge, formando un bloom spettacolare.

Gli altri avvistamenti di velelle in Italia

Sono stati diversi gli avvistamenti di velelle in Italia negli ultimi mesi: uno risale alla fine del marzo 2024, quando sono spuntate sulle spiagge dell’isola d’Elba, trascinate dalle correnti in concomitanza con l’arrivo delle prime giornate di primavera.

Qualche giorno prima le segnalazioni erano arrivate dalla Liguria: in particolare nella giornata del 29 marzo le velelle avevano colorato di blu le costa del Golfo di La Spezia, da Porto Venere a Lerici. Nello stesso periodo ci sono stati avvistamenti in altre zone della Liguria, in modo particolare a Nervi.