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Perché nessuno vuol vivere a Sagron Mis, neanche per 100mila euro

Il comune di Sagron Mis è inserito nel bando anti-spopolamento della provincia di Trento ma nessuno sembra interessato ad acquistare lì un immobile

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Nessuno vuole vivere a Sagron Mis

Lo spopolamento è un problema che affligge diverse località italiane, in particolare nelle aree montane e rurali. Da decenni interi borghi vedono calare la popolazione fino a diventare luoghi quasi fantasma. Sagron Mis, un piccolo paese del Primiero, al confine tra Trentino e Veneto, è uno di questi. Nonostante i panorami mozzafiato, l’aria pulita e la tranquillità di un borgo immerso nella natura, nemmeno un incentivo di 100mila euro è riuscito ad attirare nuovi residenti.

Nessuno vuole andare a vivere a Sagron Mis

Negli ultimi anni, molte amministrazioni locali hanno cercato di contrastare lo spopolamento con misure economiche mirate, offrendo contributi per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili. Esempio di questo sono i numerosi bandi di “Case a 1 euro”.  Anche la provincia autonoma di Trento ha attuato delle iniziative per combattere il problema. Seguendo l’esempio di regioni come il Salento, ha approvato un bando anti-spopolamento destinato a chi decide di trasferirsi o ristrutturare casa in uno dei borghi considerati a rischio. I contributi, a fondo perduto, possono arrivare fino a 100mila euro per chi acquista o ristruttura un immobile destinato a diventare prima casa o a essere affittato a canone calmierato per almeno dieci anni.

Nell’iniziativa sono stati coinvolti 33 borghi, scelti in base al calo demografico degli ultimi dieci anni e al rapporto tra presenze turistiche e residenti. In totale, alla chiusura della prima finestra di domande, sono arrivate 291 richieste da parte di cittadini intenzionati a usufruire del contributo. Nessuna domanda, però, è giunta da Sagron Mis. Il sindaco di Sagron Mis Marco Depaoli ha spiegato al ‘Corriere della Sera’ che ci sono state circa quindici richieste informali di informazioni, ma nessuna si è trasformata in una domanda concreta. Il bando riaprirà in autunno e la speranza è che in quel frangente arrivino alcune domande.

Le parole del sindaco di Sagron Mis e il futuro del borgo

Il sindaco Depaoli conosce bene le difficoltà del suo paese, che conta appena 170 abitanti. Sagron Mis si trova in una posizione meravigliosa, tra Veneto e Trentino, ma la bellezza dei paesaggi non basta per convincere le persone a trasferirsi. Depaoli è convinto che l’iniziativa anti-spopolamento della Provincia funzioni, le sue parole in merito vengono riprese dal ‘Corriere’: “La Provincia ha fatto bene a lanciare questa proposta, altrimenti i paesi muoiono. È un buon messaggio per sollecitare i comuni a pensare al domani, a cercare modi di sviluppo, a progettare non solo le politiche abitative, ma anche opportunità come il lavoro e i servizi, senza i quali la gente non si trasferisce”.

Ed è proprio sui servizi che Sagron Mis ha delle lacune. Se da un lato il paese dispone di posta e cooperativa, dall’altro manca un medico di base. Una situazione diffusa in molti comuni della zona. L’amministrazione ha però già installato la banda larga per attrarre nomadi digitali, e qualcuno, dice il sindaco, ne ha già approfittato.

Il futuro di Sagron Mis, dunque, rimane per ora incerto. La seconda finestra per il bando anti-spopolamento si aprirà a settembre, e l’amministrazione spera di ricevere qualche domanda. Le parole del sindaco fiducioso si leggono sempre sul ‘Corriere’: “A settembre avremo richieste. Stiamo valutando in maniera molto seria questa proposta, se c’è qualcosa da integrare o da far presente alla Provincia. L’iniziativa si concretizzerà nel tempo. È logico che il primo bando abbia più riscontro nei comuni dove c’è immediatezza, più necessità e più mercato.”