Cosa rischia l'Italia dopo il blackout in Spagna e Portogallo
Blackout energetico in Europa: cosa rischia l'Italia dopo la crisi elettrica, quali sono le zone più vulnerabili e il precedente che risale al 2003
Un blackout elettrico ha colpito Spagna e Portogallo, con ripercussioni su alcune parti di Francia e Belgio: anche altri Paesi europei, compresa l’Italia, potrebbero dover fare i conti con una crisi simile.
Blackout energetico in Europa: cosa rischia l’Italia
Tra le cause principali che portano a un blackout su larga scala c’è il sovraccarico della rete elettrica: al pari di altri Paesi, l’Italia è interconnessa con le reti elettriche di tutta Europa, dunque un improvviso aumento del fabbisogno energetico di una Nazione potrebbe creare disagi anche alle altre.
A causare un picco di domanda possono essere diversi fattori, come un’ondata di calore o di freddo oppure un guasto a una centrale elettrica chiave: quando la domanda di energia supera l’offerta, i gestori sono costretti a spegnere alcune aree, così da evitare ulteriori danni e ristabilire l’equilibrio.
Di importanza vitale sono le linee di trasmissione, responsabili di portare l’energia da un punto a un altro della rete: queste possono essere vulnerabili a guasti tecnici, a danni fisici e anche a condizioni atmosferiche estreme, come tempeste e fulmini. Qualora una linea principale di trasmissione subisse un danno, si potrebbe innescare una reazione a catena che farebbe interrompere la fornitura su larga scala.
La questione legata agli eventi meteorologici estremi non è da sottovalutare: l’Italia, per via della sua conformazione geografica, è un Paese particolarmente vulnerabile a fenomeni come alluvioni, frane, neve pesante e incendi in grado di danneggiare le linee elettriche e bloccare le operazioni di distribuzione. Le aree di montagna e quelle in prossimità dei corsi d’acqua sono le più vulnerabili.
Bisogna tenere sempre a mente, comunque, che l’Italia fa parte della rete elettrica europea: ciò significa che la fornitura di energia è connessa e dipendente anche da tutto quello che succede nei Paesi vicini. Quando una Nazione europea affronta un blackout, si può scatenare un effetto domino sull’intera rete continentale: una crisi elettrica in Europa, dunque, potrebbe anche diffondersi in maniera piuttosto rapida tra i vari Paesi.
Il precedente italiano del 2023
Anche l’Italia ha dovuto fare i conti con un maxi blackout come quello che ha causato enormi disagi in Spagna: il precedente risale al 28 settembre del 2003, quando verso le ore 3.27 di notte, gran parte del Paese si è ritrovato senza energia elettrica.
Quel blackout di più di vent’anni fa venne causato da un albero che provocò un guasto alla linea elettrica nei pressi di Inwil nel Canton Ticino, in Svizzera: solo in un secondo momento si scoprì che il gestore della rete elvetica ritardò gli interventi di ripristino e non comunicò tempestivamente quanto accaduto al corrispettivo italiano.
Il blackout del 2023 causò grandi disagi su tutto il territorio nazionale, a cominciare dall’interruzione dei trasporti, paralizzando aeroporti italiani e stazioni dei treni. Tante strade si ritrovarono con i semafori spenti e centinaia di palazzi e abitazioni con gli ascensori bloccati.
A Roma, proprio quella notte, si stava svolgendo la prima edizione della notte bianca: molte delle 500.000 persone che stavano partecipando all’evento notturno rimasero bloccate nelle strade capitoline e nella metropolitana. Le uniche zone del nostro Paese non coinvolte dal blackout furono la Sardegna, le Egadi, Pantelleria e Capri.
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