Autovelox, quali sono le strade italiane più sorvegliate d'estate
In estate, l'ingente traffico di turisti in movimento genera un notevole introito per i comuni: ecco dove si trova il maggior numero di autovelox
Nei mesi estivi, sono tantissimi gli italiani (e non solo) che si muovono in auto per raggiungere la località di villeggiatura scelta per le vacanze. Da nord a sud, le strade diventano estremamente trafficate e – specialmente tra luglio e agosto – spostarsi diventa quasi impossibile. Questo è anche il periodo dell’anno in cui i comuni incassano maggiormente, per via dei numerosi autovelox posizionati lungo le principali direttrici del nostro Paese, in aumento durante l’estate proprio per tenere sotto controllo il flusso automobilistico. Quali sono le strade più sorvegliate d’Italia?
Autovelox, le strade più sorvegliate
Assoutenti ha effettuato diversi controlli per individuare quelle che sono le strade italiane dove si trova il maggior numero di autovelox, notando nel contempo che le postazioni dedicate ai misuratori di velocità sono aumentate proprio per far fronte all’estate. Una delle direttrici lungo la quale occorre fare più attenzione è la strada statale 372 Telesina: ha inizio presso il casello di Caianello (in provincia di Caserta) della A1 Milano-Napoli e termina a Benevento, dove confluisce nella strada statale 7 Via Appia.
Analizzando un tratto di strada di appena 25 km, l’associazione ha contato ben 7 autovelox per senso di marcia. A complicare la situazione è il recente aggiornamento dei limiti di velocità, che crea confusione in chi guida – e rende molto più facile far scattare l’autovelox, ricevendo così una multa per eccesso di velocità. I comuni coinvolti sono Puglianello, Castelvenere, Paupisi e Torrecuso, le cui casse, lo scorso anno, si sono gonfiate di circa 2,8 milioni di euro proprio grazie alle sanzioni. Il record va a Paupisi, che nel 2022 ha incassato 1,5 milioni di euro.
Naturalmente, questa non è l’unica strada che ha visto aumentare la sorveglianza. In Salento, sempre facendo riferimento all’anno passato, il valore complessivo delle multe erogate per eccesso di velocità raggiunge i 23 milioni di euro. In questo caso, ad aver guadagnato maggiormente è stato il comune di Melpignano, che lungo la statale 16 Lecce-Maglie ha installato degli autovelox che hanno portato ben 2,5 milioni di euro nelle casse dell’amministrazione. Stessa cifra anche per Cavallino, che ha sistemato dei rilevatori di velocità lungo la medesima statale.
Non solo al sud: salendo nel Lazio, la strada statale 213 conta ben 3 autovelox per senso di marcia in appena 13 km (il loro introito del 2022 ammonta ad oltre 500mila euro), mentre sulle Dolomiti c’è lo strano caso di Colle Santa Lucia, minuscolo borgo di appena 340 abitanti che ha incassato quasi 350mila euro di multe derivanti dall’autovelox. Per non parlare poi delle polemiche nate a causa dell’autovelox “killer” di Torre del Benaco, che ha fatto strage di contravvenzioni. Infine, il tratto di strada tra Rovereto e il lago di Garda (di soli 56 km) è costellato di ben 15 postazioni dedicate ai misuratori di velocità.
Il problema degli autovelox
Gli autovelox sparsi in così grande numero lungo le nostre strade servono davvero ad aumentare la sicurezza dei viaggiatori? “Si continua a confondere la sicurezza stradale con l’esigenza dei comuni di fare cassa. Disseminare una strada di autovelox, magari posizionandoli in modo poco visibile o abbassando improvvisamente e senza motivo i limiti di velocità, non equivale a garantire la sicurezza degli automobilisti, ma sembra più un comodo espediente per stangare i cittadini attraverso le multe stradali, ottenendo così risorse per ripianare i buchi di bilancio” – ha affermato Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, come riporta il Corriere della Sera.
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