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"Attenzione ai gabbiani": i nuovi cartelli di avviso a Venezia

Nella città di Venezia, sui cestini dei rifiuti sono spuntati degli adesivi che consigliano ai residenti e ai turisti di fare attenzione ai gabbiani

Attenzione ai gabbiani“. La scritta si legge su centinaia di manifesti adesivi applicati sui cestini dei rifiuti a Venezia. Si tratta di un’iniziativa decisa dal Comune di Venezia e da Veritas, la municipalizzata della nettezza urbana.

Perché a Venezia bisogna fare attenzione ai gabbiani

I messaggi (in italiano e in lingua inglese) hanno lo scopo di mettere in allerta i residenti e i turisti sul rischio, sempre più frequente, di subire attacchi dall’alto da parte di questi particolari uccelli. Residenti e turisti sono invitati a non avvicinarsi ai gabbiani, non attirarli con il cibo e non abbandonare rifiuti (in particolar modo cibo) a terra.

La raccomandazione vale anche e soprattutto per le comitive di vacanzieri stranieri che, nonostante le tante campagne per il rispetto del decoro della città, sono solite fermarsi nelle calli o nei campielli a mangiare, non rinunciando al classico rito di lanciare un pezzettino di cibo ai gabbiani.

I gabbiani di Venezia si nutrono da sé e ormai sono diventati aggressivi: planano sugli ignari passanti e strappano loro i panini dalle mani.

A Venezia in arrivo il ticket d’ingresso

Quella relativa ai cartelli di avviso sui gabbiani non è l’unica novità decisa a Venezia: il Consiglio Comunale ha infatti approvato il regolamento che, a partire dal 2024, introduce nella città lagunare un ticket d’accesso in città.

I turisti che vorranno arrivare a Venezia senza sorprese, oltre che pagare il ticket, dovranno registrarsi su una apposita piattaforma online che varrà come prenotazione del viaggio (anche in caso di visita in una giornata). Saranno esentati gli ospiti che pernotteranno negli hotel della città, già registrati a monte e con la tassa di soggiorno pagata in albergo.

Saranno inoltre esclusi, oltre ovviamente ai veneziani, anche i lavoratori, gli studenti e i professionisti che lavorano a Venezia e che quotidianamente devono attraversare il Ponte della Libertà. Saranno esclusi dal pagamento, ma non dalla prenotazione sul portale, anche tutti i residenti in Veneto che non abitino a Venezia.

Una volta completata la procedura di registrazione sul portale si otterrà un Qr code che dovrà essere esibito durante i controlli in città. Chi sarà trovato sprovvisto di Qr code potrà andare incontro a una multa, dai 50 euro in su.

La norma era stata prevista dalla Legge di Bilancio del 2019, che aveva autorizzato il Comune di Venezia a introdurre il ticket d’accesso in città. L’idea del contributo d’accesso era nato sulla scorta delle “tasse di sbarco” applicate in alcune isole minori italiane. La fase sperimentale potrebbe prendere il via a partire dai mesi di aprile-maggio del 2024 e avrà per obiettivo i ‘ponti’ primaverili e i weekend estivi, generalmente presi d’assalto dai vacanzieri.

Il 14 settembre del 2023, intanto, in occasione della 45/a sessione del World Heritage Committee, l’Unesco ha deciso all’unanimità di non inserire Venezia nella “black list” dei siti Patrimonio dell’Umanità a rischio. All’ordine del giorno c’era l’esame della ‘raccomandazione’ pubblicata dagli esperti dell’organizzazione internazionale, che avevano suggerito di inserire Venezia tra i siti a rischio, giudicando “insufficienti” le misure adottate per contrastare il deterioramento della situazione ambientale ed economica.