Venezia, ai turisti pistole ad acqua contro i gabbiani "predatori"
Bastoncini di bambù, pistole ad acqua e falconi: gli albergatori di Venezia stanno studiando una soluzione per il problema dei gabbiani "predatori"
Sono lontani i tempi in cui i piccioni dominavano le piazze e le calli del centro di Venezia: gli innocui pennuti sono stati nel tempo rimpiazzati da stormi di gabbiani reali che hanno preso ad attaccare i turisti per rubare loro il cibo.
Gli attacchi dei gabbiani “predatori” non avvengono solo in strada ma anche su balconi e terrazze, rendendo sempre più difficile la vita degli albergatori veneziani, che hanno così deciso di affrontare insieme la questione e trovare una soluzione al problema delle “magoghe“.
Albergatori di Venezia: soluzioni creative
Fino a prima del lockdown, quando Venezia era popolata di migliaia di turisti ogni giorno, i gabbiani reali, magoghe in dialetto veneziano, si nutrivano abitualmente della spazzatura lasciata nei bidoni.
Oggi le cose sono cambiate, e la città si trova ad affrontare un nemico più scaltro ed aggressivo: i gabbiani hanno imparato a rubare il cibo direttamente dalle mani dei turisti, senza preoccuparsi del rischio di arrecare eventuali ferite.
I “furti con destrezza” ad opera dei grandi volatili spaventano e disturbano i turisti, così l’AVA, l’Associazione Veneziana degli Albergatori, ha promosso un seminario per discutere dei migliori sistemi per allontanare i gabbiani da balconi e terrazze degli hotel veneziani.
Finora i singoli gestori hanno adottato delle soluzioni piuttosto fantasiose, come fornire agli ospiti bastoncini di bambù per difendersi da sé dagli attacchi aerei, o più tradizionali, come quella di ingaggiare falconiere e rapaci per scacciare i gabbiani predatori.
Nel seminario promosso da Ava sono in discussione sistemi acustici, dissuasori elettrostatici e meccanici e la tecnica del “bird free”, una sorta di disinfestazione naturale molto in uso contro piccioni e colombi. A coordinare l’incontro il responsabile Haccp, igiene e ambiente di Ava, Francesco Boemo.
Pistole ad acqua negli hotel
Nel 2008, l’allora sindaco di Venezia Massimo Cacciari vietò la vendita del grano in Piazza San Marco per combattere il problema dei piccioni che affollavano e sporcavano la città.
I piccioni diminuirono, ma nel frattempo – a partire dagli inizi del Duemila – i gabbiani avevano iniziato a nidificare numerosi sui tetti del centro storico di Venezia.
L’annoso problema dei pennuti è tornato così più forte di prima, anche perché mentre il numero dei piccioni sembra essere diminuito rispetto a quando costituiva un problema, i gabbiani continuano ad aumentare.
“Nel 2005 vennero contate 25 coppie, oggi siamo a 500” spiega Francesca Coccon, ricercatrice del consorzio interuniversitario Corila. “Sono animali che si adattano, li ho visti stazionare tranquillamente sopra ai dissuasori acustici, una volta capito che non erano pericolosi” continua Coccon su ‘Il Gazzettino’.
L’idea è quindi quella di agire in maniera strutturale come avvenne già con piccioni e colombe. E a farsi promotori dell’iniziativa sono in primo luogo i grandi alberghi di Venezia, quelli che ogni anno ospitano star di Hollywood e personalità in visita in Laguna.
All’Hotel Monaco & Grand Canal e ai Gritti, per esempio, agli ospiti vengono fornite delle pistole ad acqua con cui difendersi dagli attacchi dei gabbiani che avvengono in terrazza o in piscina.
Quella dei falconieri è una soluzione adottata da diversi alberghi e funziona, ma soltanto per qualche ora: oltre che particolarmente bravi ad adattarsi, i gabbiani sono anche animali piuttosto impavidi. E a quanto pare, amano gli snack e le terrazze assolate dei grandi hotel della laguna tanto quanto i turisti.
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