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Approfondimenti sui villaggi operai in Italia

Approfondimenti sulla storia e le origini dei villaggi operai in Italia

Per trovare le origini dei villaggi operai bisogna fare un balzo all’indietro sino a  giungere alla seconda metà del Settecento, quando, a seguito dello sviluppo industriale, nonché del pessimo stato organizzativo delle prime città legate alla produzione in fabbrica, si diffondono, soprattutto in Francia ed in Inghilterra, le teorie illuministe e socialiste. I villaggi operai rappresentano così una realtà di compromesso tra l’utopia socialista e l’insufficiente intervento pubblico nella risoluzione dei problemi urbanistici e sociali generati dall’introduzione dei processi industriali.

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Al disordine cittadino, sotto la spinta paternalistica di imprenditori “illuminati”, viene contrapposto un ordinato sistema abitativo ed organizzativo finalizzato al benessere della comunità in funzione della produttività.

I villaggi operai si contraddistinguono infatti per la totale integrazione tra la vita all’interno della fabbrica e quella al di fuori di essa: attività lavorativa, istruzione scolastica, formazione religiosa,  vita familiare tempo libero costituiscono momenti della quotidianità degli abitanti del villaggio operaio da gestire e disciplinare.

Per tale ragione è possibile riconoscere nei villaggi operai, edificati sempre in luoghi in cui fosse presente la materia prima (come nel caso dei villaggi sorti in zone di miniere) o le fonti energetiche, alcuni elementi ricorrenti, compreso il  piano urbanistico che, rigorosamente geometrico, rispecchia la volontà di dominio e rigore dell’imprenditore.

L’edificio più importante del villaggio operaio, motore attorno al quale gira tutta la vita del villaggio, è la fabbrica; non mancano poi la chiesa, la villa del padrone, le case dei dirigenti e le casette operaie con tanto di orto, la scuola ed altre strutture sociali come l’ospedale, i bagni pubblici, il teatro e più avanti nel tempo anche strutture dedicate all’attività sportiva, sino finanche il cimitero:  dalla nascita alla morte il villaggio operaio ingloba e gestisce la vita di tutta la comunità ivi residente.

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(Testi a cura di Simona Politini, Presidente dell’Associazione Archeologiaindustriale.net )