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A Napoli pubblicità di profilattici vicino alla Basilica: il caso

Polemica su una pubblicità di una nota marca di profilattici vicino alla Basilica di San Francesco di Paola, in zona piazza del Plebiscito a Napoli

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Basilica di Napoli

Ha scatenato un caso il grande impianto pubblicitario che promuove una nota marca di profilattici installato su uno degli edifici che, alle spalle della cupola della Basilica di San Francesco di Paola, affaccia su piazza del Plebiscito a Napoli.

La polemica sulla pubblicità di profilattici a Napoli

Le critiche alla pubblicità di profilattici apparsa nella città di Napoli hanno riguardato l’opportunità di promuovere una marca di profilattici tra le statue che riproducono santi e crocefissi, ma anche le eccessive dimensioni del manifesto, che rovinerebbero il paesaggio.

Su Facebook, il fotografo napoletano Giancarlo De Luca ha scritto: “Solo per sapere che ne pensate di questo gigantesco pannello pubblicitario posto molto ben illuminato nella parte centrale della nostra Piazza del Plebiscito a ridosso dell’intera parete di un palazzo? La sovraintendenza cosa ne pensa? Il Comune di Napoli cosa ne pensa? Con tutto il rispetto per il messaggio ‘sociale’, ma ora da qui in avanti quando si fotograferà la Piazza ci sarà sempre presente un preservativo nel paesaggio?”.

Osceno” ha commentato una utente.

Rivolto al fotografo, un altro utente ha scritto: “Scusami mi spieghi esattamente cosa ti turba nel vedere l’immagine di un preservativo chiuso nella sua confezione?”. La risposta di Giancarlo De Luca: “Non ne faccio un tema ‘etico’, poteva esserci anche una immagine sacra. Ne faccio un tema paesaggistico”.

Una utente ha commentato: “Il problema non è il prodotto pubblicizzato ma proprio il cartello pubblicitario, i palazzi ubicati in zone così storicamente e artisticamente rilevanti dovrebbero evitarli, non si può usurpare così paesaggio di questo valore!”.

Rimossa la pubblicità dei profilattici vicino alla Basilica

La Sovrintendenza ha deciso di “bocciare” la pubblicità che ha scatenato un caso a Napoli.

Rosalia D’Apice, funzionario delegato del direttore della Sovrintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, ha spiegato a ‘Il Mattino’: “Abbiamo annullato il manifesto pubblicitario del preservativo visibile in piazza del Plebiscito. Ci hanno chiesto l’autorizzazione per installarlo, ma hanno ricevuto da noi un parere negativo. Abbiamo ritenuto quella pubblicità non sia compatibile con il contesto. Essendo installato in prossimità della chiesa di San Francesco di Paola, quella pubblicità contrasta con l’uso culturale cui è destinata l’area di piazza del Plebiscito“.

L’agenzia Artrade, tramite il suo legale, l’avvocato Corrado Barbagallo, ha dichiarato a ‘Il Mattino’: “Il manifesto è stato installato la mattina del 16 febbraio, dopo che era stata chiesta una autorizzazione generale a una installazione pubblicitaria (un telo di 60 mq). Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, era stato ottenuto il via libera anche per il contenuto del messaggio pubblicitario e il Comune si era espresso in modo favorevole lo scorso 14 febbraio”.

L’avvocato ha aggiunto: “Carte alla mano, l’autorizzazione della Sovrintendenza dell’impianto e delle misure dello stesso risale addirittura al 17 ottobre scorso, mentre la trasmissione alla Sovrintendenza del bozzetto del messaggio della ditta di preservativi è del 26 gennaio scorso. Fatto sta che il telone viene montato il 16, ma la Sovrintendenza firma un preavviso di parere negativo, rispetto al quale il Comune decide la sospensione della precedente ordinanza che autorizzava l’installazione”.

La chiosa finale: “A questo punto, valutiamo la possibilità di fare ricorso al provvedimento di sospensione del Comune, forti delle precedenti autorizzazioni. Una domanda su tutte: può uno Stato laico inibire la pubblicità di un prodotto il cui utilizzo è promosso quale unico mezzo di contenimento di malattie sessualmente trasmissibili?”.