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Perché Vessicchio non è a Sanremo: dov'è e che c'entra il suo vino

Beppe Vessicchio sceglie Asti al posto di Sanremo per svelare il suo vino speciale Rebarba, nato dall’incontro tra la Barbera d’Asti e la musica

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Vessicchio ad Asti per il suo vino

Il nome di Beppe Vessicchio è da sempre legato al Festival di Sanremo, un evento che lo ha visto protagonista come direttore d’orchestra per oltre tre decenni. Ma mentre il palco dell’Ariston continua a illuminarsi con le nuove edizioni, il celebre maestro ha scelto una strada diversa: quest’anno, invece di trovarsi tra le quinte della kermesse musicale, Vessicchio si è recato ad Asti, dove ha presentato il frutto di un progetto che unisce musica e vino.

Perché Beppe Vessicchio non è a Sanremo e dove si trova

Da alcuni anni, il maestro Beppe Vessicchio ha intrapreso un percorso che lo ha portato a sperimentare un metodo innovativo per l’affinamento del vino. Il suo sistema, chiamato Freman (FREquenze e Musica Armonico-Naturale), utilizza specifiche vibrazioni sonore per influenzare il processo di maturazione della Barbera d’Asti.

In una intervista al ‘Corriere della Sera’, Vessicchio ha spiegato che il vino sottoposto a queste particolari frequenze non subisce variazioni nella struttura chimica, ma l’esperienza gustativa cambia sensibilmente: “Il gusto è completamente diverso, anche la longevità si annuncia straordinaria”, ha spiegato durante l’evento di presentazione.

Il risultato di questa ricerca si chiama Rebarba, una Barbera d’Asti vendemmia 2016 prodotta in collaborazione con le Cantine Post dal Vin di Rocchetta Tanaro. Il nome del vino è un anagramma di “Barbera”, e l’etichetta porta un disegno che richiama il volto del maestro.

Cosa manca di Sanremo a Beppe Vessicchio

Nonostante l’assenza dal palco dell’Ariston, Vessicchio non ha completamente voltato le spalle al Festival. “Non mi manca il palco. Ho visto il Festival in televisione e mi manca l’esercizio professionale, la settimana che lo precede, quello delle prove, della preparazione, la convivialità con i colleghi, gli incontri, gli scambi di opinioni, i pronostici e le chiacchiere»”, ha dichiarato.

In ogni caso, il maestro non si terrà del tutto lontano dalla cittadina ligure. Venerdì 14 febbraio sarà a Sanremo per partecipare a “Sanremo per il sociale“, una serie di incontri dedicati alla cultura e alle categorie sociali fragili. Inoltre, visiterà un liceo musicale, un’attività che si allinea con il suo crescente interesse per la formazione delle nuove generazioni di musicisti.

Negli ultimi anni, Vessicchio ha ampliato i suoi orizzonti, allontanandosi progressivamente dalle grandi produzioni televisive per dedicarsi a progetti più sperimentali. Il suo metodo di “armonizzazione” del vino è solo uno dei tanti interessi che lo stanno impegnando, insieme all’attività di ricerca nel campo delle orchestra giovanili e dell’educazione musicale.

Per quanto riguarda il Festival, il maestro mantiene un legame affettivo con Sanremo e la sua storia musicale: “Mi spiace dirlo ma oggi il lavoro è supportato da tanta elettronica, e ci sono situazioni nelle quali il direttore può rimanere a casa. Per quanto mi riguarda ho fatto una scelta acustica diversa. Il desiderio di ritornare a Sanremo è sempre presente, sono legato alla città, ai suoi profumi quello della mimosa, al suo vino, il Pigato”, ha ammesso.

Vessicchio continua a esplorare nuovi mondi, dimostrando che la musica non ha confini, neppure quelli di un calice di vino.