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Invasione di vermocani nei mari del Sud Italia: dove e rischi

I mari del Sud Italia sono stati invasi dai vermocani: rappresentano una nuova specie aliena che è molto vorace, carnivora e altamente urticante

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

I vermocani, la nuova specie invasiva del Mediterraneo, hanno invaso i mari del Sud Italia, colpendo le coste della Puglia, della Sicilia e della Calabria: sono voraci, carnivori e mettono a repentaglio la pesca e anche il turismo.

Invasione di vermocani nel Sud Italia: cosa sono

I vermocani sono una specie invasiva con la forma di un millepiedi colorato: gli esemplari possono arrivare fino a un metro di lunghezza. Solitamente si avvinghiano alle reti dei pescatori e divorano i pesci rimasti intrappolati tra le maglie.

Questa specie invasiva vive anche sugli scogli, rischiando così di urticare i bagnanti. Il suo nome scientifico è Hermodice carunculata ma viene chiamata anche verme cane, verme di fuoco o verme di mare. Appartiene alla famiglia dei Policheti e proviene dalla zona tropicale dell’Oceano Atlantico e del Mar Mediterraneo.

Se infastidito o urtato inavvertitamente, un vermocane ha la capacità di infliggere dolorose irritazioni lanciando aghi a uncino. Di base non è considerata una creatura minacciosa per l’essere umano, ma le sue setole, quando svasate, possono penetrare nella pelle umana, andando a iniettare una potente neurotossina e producendo un’intensa irritazione e una dolorosa sensazione di bruciore nell’area di contatto.

In alcuni casi la puntura può causare anche nausea e vertigini e gli effetti potrebbero durare per diverse ore. Di solito vivono sui fondali marini, soprattutto quelli rocciosi: tra le tante specie aliene che minacciano l’Italia, i vermocani si trovano in ambienti marini come coralli, rocce, fango e anche sul legno alla deriva, oltre che nelle infrastrutture portuali e in acque poco profonde dalla superficie.

Il rischio per pescatori e bagnanti

Il vermocane è pericoloso sia per i pescatori, in quanto si può trovare tra le reti mentre è intento a divorare altri pesci, sia per i bagnanti che possono imbattersi in lui sugli scogli: il contatto provoca una forte irritazione urticante. Dei vermocani c’è spazio anche nella mitologia greca: secondo in greci avrebbero avuto due sembianze, quella di un cane senza arti che strisciava e quella di un insetto che abbaiava e viveva all’inferno.

Michela D’Alessandro, biologa dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) ha descritto così i vermocani, la nuova specie invasiva del Mar Mediterraneo:

“È voracissimo e da noi non ha predatori – le parole della biologa riportate da ‘La Repubblica’ – con il caldo si riproduce rapidamente e se il corpo viene tagliato in due, le metà continuano a muoversi. In laboratorio li abbiamo visti rigenerarsi, per questo motivo consigliamo ai pescatori di non provare a ucciderli con il coltello e rigettarli in mare”.

La D’Alessandro che lavora tra Milazzo e Panarea nel laboratorio Eccsel-NatLab per il monitoraggio dei mari siciliani, ha raccontato di un esperimento che ha visto come protagonisti proprio i vermocani: “Abbiamo calato in mare una cesta con un’esca dentro, dei brandelli di pollo. Li hanno divorati in un’ora e mezza”.

L’esperta, in merito ai vermocani che hanno praticamente invaso i mari del Sud Italia, ha rivelato: “Fino a tre o quatto anni fa non avevano una grande diffusione, ma oggi il caldo li ha trasformati in un problema. Stiamo cercando di sensibilizzare le autorità pubbliche perché al momento non c’è nemmeno troppa consapevolezza e i pescatori a volte assumono cortisone prima di uscire in mare per prevenire il dolore”.