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Cosa è successo al Mar Mediterraneo 6 milioni di anni fa

Uno nuovo studio spiega cosa è successo al Mar Mediterraneo circa 6 milioni di anni fa quando questo era diventato una conca arida ricoperta di sale

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Mar Mediterraneo

L’Università olandese di Utrecht in collaborazione con l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha svolto una ricerca sulla crisi di salinità che il Mediterraneo ha affrontato circa 6 milioni di anni fa. In quel periodo, infatti, le acque del Mar Mediterraneo si sarebbero prosciugate e chili di sale si sarebbero depositati nei suoi fondali.

Cosa è avvenuto nel Mar Mediterraneo milioni di anni fa

Il Mar Mediterraneo, o Mare Nostrum come lo chiamavano i romani, è stato per secoli la culla delle più grandi civiltà protagoniste del pianeta terra. Ora il Mar Mediterraneo è un mare interno all’oceano Atlantico a cui è connesso a ovest tramite lo stretto di Gibilterra; il canale di Suez, invece, lo collega a sud-est al Mar Rosso e quindi all’Oceano Indiano mentre a oriente lo stretto del Bosforo lo connette al Mar Nero.

Il bacino del Mar Mediterraneo è formato da un articolato sistema di strutture nate dall’interazione tra la Placca euroasiatica e la Placca africana. Milioni di anni fa, però, si pensa che a causa di eventi sismici la crosta terrestre abbia più volte fermato l’afflusso di acqua dall’Oceano Atlantico al Mediterraneo. Questo avrebbe causato una drastica diminuzione dell’acqua presente nel Mar Mediterraneo seguita dal deposito di moltissimo sale.

A studiare questo fenomeno, noto come la crisi di salinità del Messiniano, è stato un team dell’Università di Utrecht che ha collaborato anche con l’Ingv (l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). La crisi di salinità, o evento messiniano, è un fenomeno geologico così chiamato perché avvenuto nell’ultima parte del periodo Messiniano del Miocene (oltre 5 milioni di anni fa).

Gli studi portati avanti dal gruppo di ricerca e pubblicati dalla rivista Nature hanno quindi spiegato questo evento straordinario avvenuto nel tardo Miocene. In quel periodo, la chiusura di quello che ora è noto come Stretto di Gibilterra ha causato l’evaporazione del Mediterraneo e la sua trasformazione in una conca asciutta caratterizzata dalla presenza di moltissimo sale che è stata chiamata “gigante del sale”

Le dichiarazioni degli studiosi sul Mar Mediterraneo

Attualmente il Mar Mediterraneo, oltre a essere sempre più caldo, è ancora un mare più salato rispetto all’Atlantico dato che è connesso con questo solo attraverso lo stretto di Gibilterra. Inoltre, è ancora soggetto a un’alta percentuale di evaporazione che non viene purtroppo compensata dall’apporto dei fiumi che si riversano.

Spiegano gli esperti del gruppo di ricerca che questo periodo di crisi di salinità del Mediterraneo è poi terminato all’incirca 5,3 milioni di anni fa. A porre fine a questo fenomeno, infatti, sarebbe stato un importante riversamento di acque dall’Atlantico, noto come “evento Zancleano“, che ha nuovamente riempito il bacino. Questo evento straordinario ha così spazzato via il “gigante di sale”, la vasta distesa desolata che aveva caratterizzato il Mediterraneo per milioni di anni.

Fabio Florindo, ricercatore dell’Ingv, ha spiegato che questo genere di episodi sono avvenuti più volte nel corso della storia e hanno avuto un forte impatto. Le sue parole in merito sono state riportate da ‘TgCom24’: “Processi caratterizzati dalla formazione di grandi depositi di sale dovuti all’evaporazione, sono avvenuti episodicamente nella storia della Terra e hanno avuto un impatto significativo sul ciclo del carbonio e sul clima globale.”

Questi studi sul passato del Mar Mediterraneo sono davvero molto importanti come hanno spiegato i ricercatori del team. Sempre su ‘TgCom24’ vengono riportate le loro dichiarazioni: “Lo studio offre un’importante finestra sul passato geologico del Mediterraneo e sull’evoluzione del nostro pianeta, offrendo spunti preziosi per comprendere meglio i processi climatici e ambientali che hanno plasmato la Terra nel corso dei millenni.”