Cosa sono le uova rosa di lumaca mela e perché sono pericolose
Alla scoperta delle uova rosa della Pomacea canaliculata, nome scientifico della lumaca mela: una specie invasiva molto pericolosa per gli ecosistemi
In Italia può capitare di imbattersi in agglomerati di uova rosa che al primo impatto possono sembrare caramelle o palline antistress: quei grappoli gelatinosi che alla vista sono affascinanti, in realtà nascondono un pericolo.
Sono uova di lumaca mela, una specie aliena che è molto pericolosa non tanto per l’uomo, quanto per l’agricoltura. Anche se all’apparenza possono sembrare innocue, le lumache mela sono state classificate dall’Unione Europea come organismi nocivi soggetti a quarantena.
Uova rosa di lumaca mela: dove si trovano
Solitamente le pittoresche uova di lumaca mela, caratterizzate da un colore rosa sgargiante, si possono trovare sui tronchi degli alberi, sui sottili steli di piante ma anche in mezzo all’erba o sulle pietre, solitamente in prossimità di una fonte di acqua.
La lumaca mela deposita le uova rosa in grande quantità: queste sono estremamente resistenti alla siccità, una caratteristica che le rende capaci di sopravvivere in condizioni avverse e di diffondersi in maniera rapida.
L’Unione Europa considera la lumaca mela un organismo nocivo da quarantena: chiunque dovesse imbattersi nelle sue uova oppure di fronte a esemplari adulti, secondo la direttiva europea, deve comunicare immediatamente la sua presenza al Servizio Fitosanitario Nazionale o Regionale.
La direttiva europea sulla lumaca mela, come riferito da ‘Sky Tg24’, recita così: “Nei casi in cui venisse riscontrata la presenza del genere in campi e in corsi d’acqua, tutti gli Stati membri devono istituire zone delimitate al fine di eradicare tali organismi e di garantire un monitoraggio intensivo per verificare la loro presenza”.
Cos’è la Pomacea canaliculata e perché è pericolosa
Il nome scientifico della lumaca mela è Pomacea canaliculata: si tratta di una delle tante specie aliene che minacciano l’Italia. Questa lumaca d’acqua dolce, originaria del Sud America, viene chiamata “mela” per via della forma della sua conchiglia che somiglia vagamente a quella di una mela.
La Pomacea canaliculata è considerata una specie invasiva in molte regioni in cui è riuscita a riprodursi, in quanto può causare gravi danni agli ecosistemi e all’agricoltura. Le lumache mela si nutrono di piante acquatiche e terrestri, di alghe e di detriti vegetali: possono provocare danni alle coltivazioni di riso, mais e alte piante coltivate, rappresentando anche un pericolo per gli habitat naturali dove competono con specie autoctone per spazio e risorse.
A favorire le lumache mela e le larve è l’assenza di predatori naturali: senza altre specie in grado di cacciarle, trovano grande facilità nel riprodursi e aumentare di numero, arrivando a essere dei parassiti estremamente dannosi, sia per la loro voracità che per la loro resistenza. La presenza della lumaca mela può influenzare negativamente la biodiversità locale e l’equilibrio degli ecosistemi acquatici in cui si trova; gli esemplari femmina, inoltre, sono capaci di deporre centinaia di uova in una singola volta.
Pur nutrendosi principalmente di piante acquatiche e terrestri, la dieta delle lumache mela può comprendere anche resti animali: nonostante le dimensioni ragguardevoli degli esemplari adulti, tra i 6 e gli 8 centimetri, hanno la capacità di sopravvivere per diversi mesi senza cibo, altra caratteristica che consente loro di resistere a lungo. La lumaca mela si aggiunge così alle tante specie invasive che si trovano in Italia, come i vermocani che hanno invaso le coste del Sud.
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