Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

L'Università di Udine ha vinto un premio mondiale

Grazie a una scoperta archeologica in Kurdistan, l'Università di Udine ha ricevuto il premio mondiale per l'archeologia intitolato a Khaled al-Asaad

Università di Udine

L’Università di Udine ha ricevuto il premio mondiale per l’archeologia intitolato a Khaled al-Asaad.

Il riconoscimento è arrivato grazie alla scoperta di dieci imponenti bassorilievi rupestri risalenti all’VIII secolo a.C. e raffiguranti il sovrano e i grandi dei d’Assiria nel sito archeologico di Faida, situato a circa 20 km a sud della città di Duhok e a 50 km da Mosul, nel Kurdistan iracheno settentrionale. Quello dell’ateneo friulano è stato giudicato dalla giuria internazionale del prestigioso premio per l’archeologia, giunto alla sua sesta edizione, come il più importante ritrovamento archeologico del 2019.

A ricevere l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” 2020 sarà Daniele Morandi Bonacossi, professore del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell’Università di Udine. La cerimonia di premiazione è fissata per il 20 novembre a Paestum, in occasione della XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si terrà nella località in provincia di Salerno dal 19 al 22 dello stesso mese.

Insieme ai rilievi di Faida, erano quattro le altre scoperte archeologiche avvenute nel 2019 candidate per la vittoria del prestigioso premio: la città perduta di Mahendraparvata capitale dell’impero Khmer nella foresta sulle colline di Phnom Kulen in Cabogia; la metropoli neolitica di 9.000 anni fa di Motza, in Israele, a 5 km da Gerusalemme; il tesoro della Sala della Sfinge svelato alla Domus Aurea di Roma; la gigantesca statua etrusca raffigurante un leone alato del VI secolo a.C. riportata alla luce in Italia nell’antica città di Vulci.

La straordinaria importanza della scoperta archeologica compiuta dall’Università di Udine è stata riconosciuta anche da Aliph, l’unico fondo globale dedicato esclusivamente alla protezione e alla riabilitazione del patrimonio culturale in aree di conflitto e post-conflitto. Aliph ha finanziato la documentazione dei rilievi assiri di Faida, insieme all’elaborazione di un progetto di restauro e protezione di questo monumentale complesso di arte rupestre gravemente minacciato da vandalismo e dall’espansione delle attività produttive del vicino villaggio.

L’ateneo friulano, inserito nella classifica Arwu delle migliori università del mondo, opera nel Vicino Oriente da più di 25 anni: prima in Siria e poi nel Kurdistan iracheno, dove un gruppo di archeologi, studenti e specialisti di varie discipline, guidato dal professore Morandi Bonacossi, ha lavorato senza sosta compiendo una scoperta archeologica di fondamentale importanza.