Torino, da Rod Laver a Nadal: mille racchette dei big del tennis in un museo
A Baldissero d’Alba, entro fine mese, è prevista l'apertura del Museo della Racchetta, frutto dell’idea del collezionista Paolo Bertolino, che ha deciso di riunire, in uno spazio di centocinque metri quadrati, racchette appartenenti ad ogni epoca e provenienti da tutto il mondo.
Aprirà a Baldissero d’Alba, nel cuore del Roero, il Museo della Racchetta. L’apertura di questa splendida esposizione è prevista per fine settembre ed è frutto dell’idea del collezionista Paolo Bertolino, che ha deciso di riunire, in uno spazio di centocinque metri quadrati, racchette appartenenti ad ogni epoca e provenienti da tutto il mondo.
Al momento l’esposizione offre 950 pezzi e contiene anche alcuni attrezzi usati dai tennisti professionisti, come la Wilson del fuoriclasse Roger Federer, con cui lo svizzero ha vinto sei titoli del Grande Slam tra il 2007 e il 2009.
In esposizione vi sono oltre 200 anni di storia e la collezione, nata nel 1997, quando Bertolino ha rilevato il negozio di incordature, Tennis Service in via San Marino a Torino, ha avuto spunto da una Lacoste Equijet 308 posta sul muro vicino alla storica foto di Bjorn Borg inginocchiato sull’erba di Wimbledon davanti a Jimmy Connors.
Nel salone campeggiano le fotografie dei giocatori che hanno vinto almeno due dei tornei più importanti del circuito Atp, da Rod Laver a Rafael Nadal e Novak Djokovic, definiti 31 plurivincitori Major. Le racchette sono divise per periodi in base ai materiali e vanno dal legno antico al legno moderno, dal metallo alla grafite. Ma la più antica racchetta è datata 1895 ed è la Old Slazenger modello Demon, con cui i fratelli inglesi Doherty vinsero otto titoli in doppio e nove in singolare a Wimbledon fra ’800 e ’900.
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