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Svolta a Capri: i Faraglioni saranno "off limits". Ma è polemica

Una nuova polemica riguarda l'isola di Capri dato che la realizzazione di un'Area Marina Protetta potrebbe rendere i noti Faraglioni off limits

Faraglioni di Capri

Una grande novità sembra interesserà l’isola di Capri, soprattutto durante i prossimi mesi estivi, ovvero la creazione di un’area marina protetta. Il progetto proposto dai due comuni dell’isola ha l’obiettivo di gestire la situazione di sovraffollamento della zona e salvaguardare il suo fragile ecosistema.

Capri al via la creazione di un’Area Marina Protetta

Capri è un’isola dal grande fascino che sin dal tempo degli antichi romani conquista i suoi visitatori grazie alle sue bellezze naturali. Già gli imperatori dell’antica Roma avevano scelto quest’isola come località dove costruire ville sul mare e residenze dal grande fascino. Negli ultimi anni poi Capri è diventata una meta chic e quasi elitaria che richiama, soprattutto d’estate, moltissimi vip, politici e personaggi famosi anche di livello internazionale.

L’isola è celebre soprattutto per il suo bellissimo mare e i suoi faraglioni considerati il simbolo di questo territorio. Purtroppo, però, un territorio così affascinante è caratterizzato anche da un ecosistema e da un habitat marino anche molto fragile. Negli anni, ad esempio, la pesca di frodo dei datteri di mare ha gravemente danneggiato l’area dei Faraglioni di cui sarebbe state devastate per quasi il 48% le pareti sottomarine. Inoltre, la zona negli ultimi anni è stata anche oggetto non solo di pratiche di overtourism ma anche di atti di vandalismo o contravvenzione delle regole. Nelle ultime estati, ad esempio, sono stati numerosi gli episodi di turisti che facevano il bagno nella celebre Grotta Azzurra, attività che è espressamente vietata da un’ordinanza.
Per tutelare l’area due comuni dell’isola, Capri e Anacapri, hanno deciso di realizzare un‘Area Marina Protetta che sarà composta da diverse zone che avranno differenti livelli di tutele e regolamentazioni.

Nel sito ufficiale dei due comuni è stata condivisa la relazione dell’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), con un’approfondita relazione sulla questione e una prima proposta di “zonizzazione” delle aree intorno all’isola per consentirne una più rispettosa fruizione. L’unica zona di riserva integrale, la zona A, sarà quella che circonda i Faraglioni. Qui non solo sarà interdetto il passaggio delle imbarcazioni tra i Faraglioni ma sarà anche vietato tuffarsi. La pesca subacquea in tutto il territorio dell’isola verrà vietata così come verrà regolamentato l’accesso a Marina Piccola. Inoltre, sembra che sarà necessaria un’autorizzazione anche per ormeggiare nel versante occidentale. Il numero di imbarcazioni e natanti lungo le cose dell’isola è stato negli ultimi anni in costante aumento e rappresenta ora un concreto pericolo ambientale.

Le dichiarazioni del Comune sulla proposta

La relazione Ispri sullo stato della situazione è stata condotta dalla dott.ssa Floriana Di Stefano, esperta ambientale che ha stilato con un team anche la proposta per affrontare la situazione di sovraffollamento intorno a Capri.
Tuttavia, l’idea di creare un’Area Marina Protetta con diverse regolamentazioni non è piaciuta a molti, soprattutto agli operatori turistici. In molti hanno paura del danno economico che questa scelta potrebbe comportare. Dopo che i comuni hanno condiviso ufficialmente e presentato il progetto la cittadinanza e le associazioni hanno ora dei giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni e riscontri.

L’amministrazione comunale della città di Capri si è da anni detta convinta della cosa. In particolare, Paola Mazzina, assessora delegata del Comune di Capri, è stata tra le prime promotrici del “Progetto di utilizzo e fruizione delle Aree demaniali marittime del Comune di Capri”. Le sue parole sull’iniziativa sono state riportate da La Repubblica: “Ma l’area marina protetta servirà soprattutto a rimarcare l’importanza di un’efficace salvaguardia delle nostre coste, sempre più minacciate negli ultimi anni dall’aggressione di speculatori senza scrupoli. […] Ci appelliamo al contributo dei capresi per eventuali migliorie.” L’obiettivo affermano i comuni coinvolti sarebbe quello di avere l’istituzione del parco prima della stagione estiva grazie all’approvazione di un decreto ministeriale.