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Supermercati, è psicosi scaffali vuoti in Italia: cosa succede

In alcune zone d'Italia si teme che i supermercati restino con gli scaffali vuoti a causa del caro carburanti e della guerra in ucraina: cosa succede

Scaffale vuoto al supermercato

In alcune aree d’Italia è scattata la psicosi per gli scaffali vuoti nei supermercati. Proviamo a far chiarezza su quanto sta accadendo in queste settimane segnate dal caro carburanti e dalla guerra in Ucraina.

Psicosi scaffali vuoti in Sardegna: cosa è successo

In Sardegna, un messaggio vocale rimbalzato su migliaia di chat WhatsApp ha provocato una psicosi che ha spinto tanti abitanti a dirigersi in gran fretta ai supermercati e alle pompe di benzina per far scorta. Nel messaggio, un trasportatore preannunciava un blocco totale delle consegne per 2 settimane, in seguito al caro benzina e a un presunto sciopero del settore per 15 giorni.

Le sigle sindacali ufficiali hanno preso posizione sul messaggio vocale in questione. Il segretario generale della Filt Cgil Arnaldo Boeddu ha chiarito in alcune dichiarazioni riportate dall”Ansa’: “Si tratta di un messaggio di un lavoratore disperato che sta annunciando qualcosa di illegale. Vietare i beni di prima necessità è un reato, non è possibile privare la popolazione di beni primari. Il caro benzina è un problema che riguarda tutti. Come Filt Cgil non siamo stati contattati da nessun lavoratore. Siamo d’accordo che si debba protestare contro gli aumenti, ma bisogna assolutamente trovare altri modi”.

Intanto, Trasportounito ha annunciato che, a partire da lunedì 14 marzo 2022, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi “per causa di forza maggiore” e cioè l’esplosione dei costi del carburante. Trasportounito ha precisato come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, ma di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.

Sono 450 gli autotrasportatori sardi senza sigle sindacali pronti a sistemare i loro mezzi davanti ai porti e alle zone industriali in occasione dello sciopero proclamato per il 14 marzo. Coinvolti gli scali di Cagliari, Olbia, Oristano e Porto Torres.

Allarme supermercati vuoti: cosa sta succedendo a Firenze

Anche a Firenze si discute della possibilità che i supermercati rimangano senza scorte, ma il timore in questo caso è legato in maniera più specifica agli effetti della guerra in Ucraina.

In particolare, Unicoop Firenze ha deciso di “razionare” la vendita di farina, zucchero e olio di semi, fissando un limite all’acquisto dei beni sopracitati: ogni cliente potrà acquistare un massimo di 4 pezzi dei prodotti interessati.

La misura, stando a quanto spiegato dalla stessa Unicoop in alcune dichiarazioni riportate dal ‘Corriere Fiorentino’, è stata pensata allo scopo di garantire a tutti i clienti la disponibilità dei prodotti e come misura a tutela delle persone, considerato che “la situazione al momento è tale da poter spingere ad alcuni accaparramenti nonostante non si prefiguri a breve termine alcun rischio concreto di mancanza di prodotti nei supermercati”.

Il provvedimento è nato, quindi,  per prevenire un eventuale problema e non per la necessità di fronteggiarlo. Al momento, infatti. come anche ribadito dalla stessa cooperativa, non c’è alcun problema legato alle scorte. Il rischio, però, è quello di ritrovarsi con gli scaffali vuoti a causa di possibili assalti ingiustificati ai supermercati, come già capitato nel recente passato durante il lockdown.

Il caso dei supermercati al confine e presi d’assalto dagli svizzeri

Una situazione molto particolare, poi, è quella che si sta vivendo nei supermercati al confine tra Italia e Svizzera, “presi d’assalto” dai cittadini svizzeri dopo che il Governo svizzero ha diramato alcune informazioni relative alle scorte necessarie in caso di emergenza legata alla guerra e di cui un rifugio dovrebbe essere dotato. Anche in questo caso, i cittadini sono stati rassicurati sull’assenza di un’emergenza in atto, ma i supermercati italiani, che propongono prezzi più convenienti rispetto agli omologhi svizzeri, sono stati ugualmente “assaltati”.