La storia del misterioso Ottagono di Torino
Sulle colline di Torino c'è un bizzarro edificio di cui, per lungo tempo, non si è conosciuto il significato: ecco la storia del misterioso Ottagono
Passeggiando per il centro di Torino e ammirando il paesaggio collinare che lo circonda, ci si può imbattere in una bizzarra struttura di forma ottagonale che spunta tra il verde rigoglioso. Mattoni e vetro sono gli unici elementi che la caratterizzano, ed è impossibile non chiedersi di cosa si tratti. Ebbene, la sua storia è decisamente particolare: ecco cos’è il misterioso Ottagono torinese.
Torino, il misterioso Ottagono
La città di Torino è ricca di meraviglie, a volte davvero curiose. Il suo incredibile panorama collinare, ad esempio, racchiude un piccolo segreto: proprio dietro la Gran Madre, una delle architetture più suggestive del capoluogo piemontese, spunta tra gli alberi un edificio ottagonale di cui per lungo tempo non si è conosciuta la storia. Oggi finalmente possiamo raccontarla, ed è senza dubbio molto originale.
Innanzitutto, bisogna notare che questo misterioso Ottagono non è sempre facilmente visibile: nel periodo primaverile ed estivo, rimane quasi completamente celato agli sguardi indiscreti per via della folta vegetazione che lo circonda. Ma quando gli alberi si diradano, da Piazza Vittorio lo si può ammirare in tutta tranquillità. Di cosa si tratta, e a cosa serve oggi? Ebbene, questa curiosa struttura caratterizzata da ampie vetrate ora non conserva più troppi misteri.
Attualmente, l’Ottagono ospita il Centro incontri e casa per ritiro religioso La Salle. E grazie ad alcuni particolari eventi, come Open House, i più curiosi hanno avuto l’opportunità di ammirare da vicino la struttura e scoprirne i suoi segreti più reconditi. Situato in strada Santa Margherita 132, a pochi passi di distanza dall’ospedale San Camillo, questo bizzarro edificio gode di una vista mozzafiato sull’intera città di Torino. E in origine avrebbe dovuto essere un grande santuario dedicato a San Giuseppe.
La storia dell’Ottagono di Torino
La storia dell’Ottagono affonda le sue radici nella seconda metà dell’800: il canonico Giuseppe Ortalda, sacerdote della Curia Metropolitana Torinese, ebbe l’idea di costruire un enorme tempio monumentale che facesse invidia addirittura alla Basilica di Superga. Con questo progetto alquanto ambizioso in testa, incaricò l’architetto Giuseppe Bertinaria e diede il via ai lavori. Correva l’anno 1875, quando finalmente la grande opera ebbe inizio.
Nelle intenzioni di Ortalda, il santuario avrebbe dovuto presentare una pianta ottagonale e una grande cupola verticale di ben 100 metri d’altezza, dove avrebbe trovato spazio la statua di San Giuseppe e due torri con relative guglie. Purtroppo, l’improvvisa morte del canonico – avvenuta nel 1880 – e quella, di poco successiva, di Bertinaria bloccarono i lavori a tempo indeterminato, anche a causa della mancanza di fondi per proseguire.
L’Ottagono, a quel punto, era stato eretto solo parzialmente: quella che vediamo ancora oggi è la struttura ad un quinto dell’altezza originariamente stabilita – e non è difficile immaginare come la completa realizzazione del progetto avrebbe cambiato lo skyline della città di Torino. Pochi anni dopo, gli eredi di Ortalda misero in vendita il lotto su cui sorge il tempio, che venne acquistato dai Fratelli delle Scuole Cristiane. Ma per vedere la ripresa dei lavori dobbiamo attendere nientemeno che il 1966, grazie all’interesse degli architetti Mario Federico Roggero e Piercarlo Jorio.
Il completamento dell’Ottagono
Nel giro di pochi anni, finalmente l’Ottagono venne portato a termine – seppure in una veste molto diversa da quella prevista dal progetto originario. La struttura fino a quel momento eretta venne conservata e integrata in maniera superlativa, inserendovi una copertura di cemento armato e dei grandi lucernari circolari per permettere alla luce di entrare. Tra le pareti in pietra vennero poi inserite ampie finestre, sino a raggiungere l’aspetto attuale.
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