La Torino "segreta" e i suoi luoghi nascosti
Città misteriosa ed esoterica, Torino nasconde diversi luoghi “segreti” tra i suoi eleganti portici, leggende e chicche speciali che possono arricchire il vostro soggiorno nella città sabauda, rendendolo unico.
Seguiteci in questo itinerario di tre giorni alla scoperta della Torino più insolita!
Giorno 1 – I segreti nel cuore di Torino
Il nostro tour della “Torino segreta” inizia proprio nel suo cuore pulsante, Piazza Castello. Sulla sinistra, dirimpetto a Palazzo Madama, svetta la cupola della Real Chiesa di San Lorenzo, uno dei simboli dello skyline torinese. Questa chiesa non ha una facciata, il progetto originale non fu mai realizzato per non spezzare l’armonia del continuum con Palazzo Reale.
Al suo interno sono custoditi due affreschi nascosti. Da un’idea di Guarino Guarini, difatti, sono stati posti degli oculi sul soffitto delle cappelle radiali, sapientemente progettati per rimanere al buio. Solo durante il mezzogiorno dell’Equinozio di Primavera e di Autunno, la luce solare che entra dalla cupola in alto colpisce un oblò posizionato per rivelare l’affresco segreto. I due affreschi nascosti rappresentano Dio Padre Benedicente e Gesù Cristo.
Proseguendo su Piazza Castello, superiamo il Palazzo Reale per infilarci sotto il portico che lo costeggia, fino alla Biblioteca Reale di Torino. Qui è custodito il celeberrimo Autoritratto di Leonardo da Vinci del 1515, opera che ha fissato nell’immaginario collettivo l’aspetto del genio italiano.
A pochi passi dall’ingresso della Biblioteca, è facile imbattersi in un medaglione in bronzo rappresentante Cristoforo Colombo e la celebrazione della scoperta dell’America. L’altorilievo ha una particolarità: il mignolo di Colombo sporge parecchio, lucidato a specchio dalle continue strofinate. Questo perché si dice che toccarlo porti fortuna, soprattutto negli studi universitari.
Continuiamo a seguire i portici fino a raggiungere il Teatro Regio di Torino. Fate attenzione alla cancellata che ne protegge il cortile esterno, una vera e propria opera d’arte in bronzo, realizzata dallo scultore Umberto Mastroianni nel 1994. Si chiama “Odissea Musicale“, è lunga ben 12 metri ed è divisa in tre gruppi di sculture: la Danza, la Tragedia, e la Commedia.
Se osservate bene, però, c’è un altro piccolissimo dettaglio sulla facciata del Teatro Regio. Non vedete nulla? Aguzzate la vista sull’ultima arcata di portici a destra e troverete…un naso! Alcune teorie lo attribuiscono all’artista londinese Rick Buckley, che realizzò alcuni nasi a Soho negli anni ’90, ma nessuno ne ha ancora rivendicato la paternità.
Allontaniamoci adesso da Piazza Castello e imbocchiamo corso San Maurizio, fino all’angolo con Via Giulia di Barolo, per ritrovarci di fronte uno dei palazzi più curiosi della città: Casa Scaccabarozzi, detta anche “Fetta di Polenta“. Progettato da Alessandro Antonelli, il palazzo trapezoidale ha la facciata più stretta che misura appena 54 cm! E visto anche il colore giallo, ai torinesi non poteva che ricordare…una fetta di polenta.
Finiamo il nostro primo giorno nella Torino segreta costeggiando il Lungo Po fino al Parco del Valentino. Qui, è possibile visitare il Borgo Medievale, un villaggio ricostruito ricalcando edifici e monumenti di vari borghi piemontesi e valdostani, che vi catapulterà in un’altra epoca!
Da non perdere
- Real Chiesa di San Lorenzo
- Biblioteca Reale di Torino
- Teatro Regio
- Palazzo Scaccabarozzi
- Borgo Medievale
Giorno 2 – Torino Esoterica
Città magica per antonomasia, Torino nasconde tanti misteri legati a un passato alchemico e massonico. Il primo lo troviamo in Piazza Statuto, da dove inizia il nostro secondo giorno.
Qui la fontana del Traforo di Frejus è per molti considerata luogo di concentrazione malefica. Il genio alato sulla cima della piramide in pietra del monumento, difatti, aveva sulla testa una stella a cinque punte, poi rimossa, che l’ha fatto identificare a lungo come statua di Lucifero. Si dice che Piazza Statuto sia uno dei tre punti del triangolo della magia nera, oltre a Londra e San Francisco.
Altra fontana misteriosa è quella di Piazza Solferino, a quindici minuti a piedi di distanza. Realizzata da Giovanni Riva, la Fontana Angelica presenta quattro figure scultoree simbolo delle stagioni, che con le loro posizioni e piccoli dettagli di natura massonica, potrebbero in realtà celare un messaggio esoterico di conoscenza destinata a pochi eletti.
Immettendoci da qui in Via XX Settembre, troveremo Palazzo Trucchi di Levaldigi, sede della Banca Nazionale del Lavoro, e il suo Portone del Diavolo. Il nome lo si deve al batacchio centrale, che rappresenta un diavolo con in bocca due serpenti dalle teste incrociate. La leggenda vuole che il portone sia apparso all’improvviso in una notte e che celi al suo interno uno stregone che aveva osato disturbare satana.
Non molto esoterico, ma a due passi dal Portone del Diavolo, in Via Alfieri 6 è possibile visitare il cortile interno di Palazzo Valperga Galleani, dal 2015 “The Number 6”, eletto casa più bella del mondo dopo aver vinto il prestigioso premio “Building of the Year” nella sezione ristrutturazione.
Ultima tappa per la giornata di oggi, la vicina Piazza San Carlo. Qui, sulle facciate degli edifici che la circondano, sono ancora infisse ben tre palle di cannone commemorative degli assedi del 1706 e del 1799. Riuscite a trovarle tutte?
Da non perdere:
- I monumenti di Piazza Statuto e Solferino
- Portone del diavolo
- The Number 6
- Palle di Cannone di Piazza San Carlo
Giorno 3 – I gioielli di Corso Francia
Torino è una delle città più liberty d’Italia. Dunque, non potevamo che concludere il nostro tour insolito alla scoperta di alcuni esempi di questo stile, che potrete ammirare percorrendo Corso Francia.
Partendo a piedi da Piazza Statuto, incontriamo uno dei più alti esempio di art nouveu italiano, la splendida Casa Fenoglio – La Fleur, progettata dall’ingegnere Pietro Fenoglio e realizzata nel primo Novecento. Fenoglio realizzò anche il vicino Villino Raby, sempre in stile liberty, oggi sede dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Torino.
Sempre su Corso Francia si trova anche il monumentale Palazzo della Vittoria, detto Casa dei Draghi, un vincente misto di neogotico e liberty decorato da draghi alati, allegoria della potenza dell’Italia dopo il conflitto mondiale.
Concludiamo il nostro tour insolito al Parco della Tesoriera, al cui interno è possibile visitare la seicentesca Villa Sartirana, oggi sede di una biblioteca musicale. Inoltre, qui cresce l’albero più antico della città, un platano piantato nel 1797 che oggi misura oltre 25 metri in altezza, per 6 di larghezza.
Da non perdere:
- Casa Fenoglio – La Fleur e Villino Raby
- Casa dei Draghi
- Parco della Tesoriera.
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