Sterco e argilla, et voilà: ecco servite le brocche chic
Oggetti di design realizzati con lo sterco dei bovini. Un progetto ecologico e rivoluzionario tutto Made in Italy
Se pensate al letame, probabilmente non vi verrebbe mai in mente che potrebbe essere usato come materia prima per realizzare prodotti di alta qualità, tra cui piatti, bicchieri e brocche, insomma recipienti in cui si mangia e si beve. Eppure sta diventando il nuovo e rivoluzionario materiale del futuro.
Nati a Castelbosco, in provincia di Piacenza, questi originali oggetti di design realizzati con lo sterco dei bovini unito all’argilla sono sbarcati persino a Portofino, fiore all’occhiello della Riviera Ligure di Levante e simbolo dell’eleganza in tutto il mondo. Qui, fino allo scorso dicembre, sono stati esposti in una rinomata boutique, tra sciarpe in cachemire e piatti in cristallo.
Il letame è diventato la materia prima di vasi, mattonelle e oggetti di design pensati per le nostre tavole, come piatti, ciotole, brocche e tazze.
Le forme di questi “prodotti primordiali” sono semplici e rurali, concepite senza fronzoli, per ridisegnare il ciclo della natura in uno straordinario circolo virtuoso.
Oltre a vasi più accoglienti, leggeri e resistenti al freddo di quelli in terracotta, si possono trovare degli splendidi portafiori, contenitori che simboleggiano la rinascita della natura. Con un po’ di inventiva, si trasformano in complementi d’arredo per ufficio, diventando dei caratteristici portapenne.
A stupire sono soprattutto i prodotti per la tavola, caratterizzati da un design rurale che rinnova l’antica tradizione artigianale contadina, in chiave chic. Qui, lo sterco viene cristallizzato e, proprio come per gli oggetti in terracotta o porcellana, viene realizzata una smaltatura trasparente a-piombica con cottura a 1.000 gradi, per far sì che possa entrare a contatto con cibi e bevande. Originalissime anche le piastrelle, rivisitazione contemporanea della classica mattonella toscana in cotto, ideali sia per rivestire pavimenti o pareti che da utilizzare come fermacarte o poggia pentole.
Questo materiale innovativo, chiamato “Merdacotta” sta diventando celebre in tutto il mondo. La sua storia è nata a Castelbosco, dove l’imprenditore agricolo Gianantonio Locatelli, insieme ai curatori Luca Cipelletti, Gaspare Luigi Marcone e Massimo Valsecchi, è riuscito a trasformare in un progetto ecologico e avveniristico una realtà industriale che produce latte per il Grana Padano. Ogni giorno, 3.500 bovini di razza selezionata producono circa 1.500 quintali di sterco, che viene riutilizzato per creare oggetti d’arredamento unici nel loro genere.
I prodotti realizzati con sterco e argilla si possono ammirare nel Museo della Merda, ospitato nelle sale del suggestivo castello medievale di Castelbosco. Non solo i fiori nascono quindi dal letame, come ci ricorda De André, ma possono venir fuori vere e proprie opere d’arte.
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