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Uno squalo volpe è stato avvistato nel golfo di Trieste

Al largo delle coste triestine, un uomo ha avvistato uno splendido esemplare di squalo volpe: si tratta di una specie tropicale considerata a rischio

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Strano avvistamento al largo del golfo di Trieste, dove nei giorni scorsi un uomo ha notato la presenza di una creatura di grandi dimensioni: si tratta di uno squalo volpe, una specie tropicale che, occasionalmente, raggiunge anche i nostri mari. Oltre ad essere fuori dal suo consueto habitat, è anche un animale considerato a rischio. E dunque sorprende vederlo lungo le coste italiane, dove per l’appunto è affiorato a pelo d’acqua solo poco tempo fa.

L’avvistamento dello squalo volpe

All’improvviso, dall’acqua è emerso un meraviglioso animale marino: è successo nel golfo di Trieste, dove nei giorni scorsi è stato avvistato uno squalo volpe. Ne hanno dato notizia gli esperti dell’area marina protetta di Miramare, sulla loro pagina social. Ma il responsabile della scoperta è un uomo, Gabriele Passaro, che si è imbattuto casualmente in questa creatura così splendida, nei pressi della boa oceanografica Paloma.

L’uomo, dopo aver avvistato lo squalo volpe, ha ripreso le immagini con il suo smartphone e ha inviato il video ai responsabili dell’area marina di Miramare. I quali hanno spiegato, sempre sui social network, che questa specie è principalmente tropicale, ma talvolta esce dal suo habitat naturale e migra verso altri mari, raggiungendo anche le coste italiane. Proprio come accaduto a questo esemplare, che si è affacciato nell’Adriatico.

Cosa significa questo avvistamento? “Essendo predatori all’apice della catena alimentare, gli squali sono indicatori di un buono stato di salute del mare” – hanno affermato gli esperti del parco di Miramare, dandoci qualche preziosa informazione in più sullo squalo volpe. La sua presenza è dunque un buon segno. Ma le preoccupazioni sono dietro l’angolo.

“Tuttavia, più del 50% delle specie di squalo presenti nel Mediterraneo rischia di estinguersi, e anche lo squalo volpe è classificato dalla IUCN in pericolo critico” – si legge infatti nella nota social diramata dall’area marina – “La sua popolazione è diminuita dell’80% negli ultimi 50 anni, minacciata principalmente dalla pesca accidentale con i palangari e da quella sportiva”.

Cos’è lo squalo volpe

Lo squalo volpe (“Alopias vulpinus”) è uno squalo appartenente alla famiglia degli alopidi: il suo habitat naturale è rappresentato dalle zone costiere dei mari tropicali, sebbene a volte lo si possa trovare nelle profondità marine. Non è dunque difficile osservarlo da vicino, dal momento che spesso nuota in superficie. Non è inoltre considerato pericoloso, perché non attacca l’uomo se non quando viene egli stesso aggredito – e in tal caso, non sono i suoi denti a preoccupare, bensì la sua poderosa coda.

È proprio questa caratteristica a permetterci di distinguere facilmente lo squalo volpe: lungo fino a 6 metri, solitamente la sua coda rappresenta circa la metà della lunghezza totale. “Non è solo il tratto distintivo, ma anche uno strumento essenziale per la caccia. Utilizzata per fendere l’acqua, permette allo squalo di compattare i banchi di pesci in modo da attraversarli senza disperderli” – hanno spiegato i ricercatori dell’area marina di Miramare.

“Gli studi degli ultimi anni hanno osservato che la coda viene sfruttata anche per stordire le prede, principalmente piccoli pesci pelagici come sarde e sgombri, prima di attaccarle. Questo comportamento è supportato anche dal frequente ritrovamento degli squali volpe legati agli ami dei palamiti dalla parte della coda”.