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Quali squali ci sono nel Mar Mediterraneo e i rischi

Quali squali è possibile trovare nelle acque del Mar Mediterraneo e quali sono i rischi per l'uomo: il chiarimento dell'esperta Sara Bonanomi

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Nelle stagioni più calde, anche in Italia, si rincorrono le segnalazioni di avvistamenti di squali, più o meno vicini alle nostre coste. Ma quali sono gli squali effettivamente presenti nel Mar Mediterraneo? E quali sono i rischi.

Quali sono gli squali presenti nel Mar Mediterraneo

Nel Mar Mediterraneo sono presenti più di 80 specie di pesci cartilaginei, tra squali, razze e chimere. Per quanto riguarda, più nello specifico, gli squali presenti nelle acque che bagnano le coste italiane, è possibile menzionare lamnidi come lo squalo bianco (nome scientifico Carcharodon carcharias) e lo squalo mako (Isurus oxyrinchus), carcarinidi come la verdesca (Prionace glauca) e lo squalo bronzeo (Carcharhinus brachyurus), odontaspididi come lo squalo toro (Carcharias taurus), alopidi come lo squalo volpe (Alopias vulpinus), sfirnidi come lo squalo martello maggiore (Sphyrna mokarran) e il cetorinide squalo elefante (Cetorhinus maximus).

Sara Bonanomi, ricercatrice dell’istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine (Irbim) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), ha spiegato a ‘Wired’: “Gli incontri con questi animali sono in generale rari, nel Mar Mediterraneo come nel resto del mondo. D’estate si assiste a un picco di avvistamenti perché siamo noi a frequentare di più l’ambiente marino”.

L’esperta, a proposito dello squalo bianco, ha chiarito: “Lo squalo bianco è presente nel Mar Mediterraneo, ma oggi come oggi è davvero molto raro. Si trova soprattutto nelle acque prossime alle coste del nord Africa e non è più un habitué delle acque italiane”.

Per quanto riguarda le altre specie, si segnala che la verdesca è abbastanza comune lungo i litorali adriatici centro-settentrionali, mentre recentemente si sono registrati avvistamenti di squalo mako nel Mar Tirreno e nel Mar Ligure. Lo squalo toro e lo squalo martello, invece, non sono comuni e le segnalazioni di un loro avvistamento, spesso, sono infondate.

Squali nel Mar Mediterraneo: quali sono i rischi?

Più che un pericolo per l’uomo, sono gli squali a essere in pericolo. L’attività umana sta infatti provocando la riduzione delle popolazioni di molte specie. Sara Bonanomi ha spiegato: “Le cause principali sono la pesca accidentale e quella illegale. Spesso la cattura avviene quando l’animale non ha ancora raggiunto la maturità sessuale, che negli squali avviene molto tardi dato il lentissimo tasso di accrescimento. L’innalzamento delle temperature dei mari e lo spostamento delle fasce climatiche, invece, hanno un impatto molto minore sugli squali rispetto ad altre specie”.

Per quanto riguarda i rischi per l’uomo, l’esperta ha chiarito: “Gli squali sono animali schivi, che non ricercano l’essere umano. Eventuali attacchi sono da considerarsi, il più delle volte, come reazioni all’invasione del loro habitat. Alcuni, poi, non sono in alcun modo pericolosi, come lo squalo elefante che, nonostante l’aspetto e le dimensioni possano trarre in inganno, ha file di denti di pochi millimetri”.

Cosa fare in caso di incontro con uno squalo

Sara Bonanomi ha chiarito anche il comportamento da adottare nel caso in cui si dovesse incontrare uno squalo: “La raccomandazione è quella di mantenere quanto più possibile la calma e di allontanarsi dall’animale. Gli squali sono dotati di sensi molto sviluppati che permettono loro di captare non solo sangue e urine, ma anche il campo magnetico di ciò che si trova in acqua nelle loro vicinanze. Meglio evitare di far captare segnali di agitazione, che potrebbero innervosirli”.