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Sotto l'Arno c'è un passaggio segreto. E ora vogliono riaprirlo

Un tunnel segreto sotto l'Arno, realizzato nel 1870, sarà riaperto a Firenze entro il 2026 grazie a un importante progetto di recupero e restauro

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Passaggio segreto sotto l'Arno sta per essere riaperto a Firenze

Nel cuore di Firenze, celato sotto le acque dell’Arno, esiste un passaggio segreto risalente al 1870. Questo antico tunnel, ormai dimenticato da molti, sta per tornare alla luce grazie a un ambizioso progetto che mira a riaprirlo entro il 2026. Attualmente, le operazioni di prosciugamento sono in corso, dando avvio a un piano di recupero che ha lo scopo di restituire questo camminamento alla città e ai suoi visitatori.

Il tunnel nascosto sotto l’Arno a Firenze

Il tunnel subacqueo, costruito per la Fabbrica dell’Acqua di Firenze Capitale, rappresentava una delle prime grandi infrastrutture della città moderna. Il suo scopo originario era collegare l’acquedotto alla rete idrica cittadina, permettendo ai fiorentini di avere accesso all’acqua corrente direttamente dai rubinetti.

Dopo decenni di abbandono, l’attenzione si è nuovamente concentrata su questo straordinario passaggio. Nel 2008, il progetto di recupero ha preso forma grazie all’iniziativa del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che allora ricopriva il ruolo di assessore alla Cultura.

Come ha raccontato a ‘La Repubblica’, Giani ha spiegato che l’idea è nata durante il restauro delle torri della Zecca e di San Niccolò. Si tratta di un percorso affascinante: “Si scende dalla Zecca dove si coniava il Fiorino e si risale a San Niccolò, unica torre non capitozzata”, ha precisato.

L’intervento attuale prevede l’utilizzo di fondi stanziati dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, per un totale di 7,5 milioni di euro. L’obiettivo è rendere il tunnel accessibile a fiorentini e turisti, offrendo un’alternativa ai classici itinerari turistici di Firenze, particolarmente affollati.

Quando potrebbe riaprire il passaggio segreto sotto l’Arno

I lavori sono già in fase avanzata. Tre potenti idrovore sono state messe in funzione per prosciugare il tunnel, che sarà successivamente esplorato da un robot incaricato di valutare lo stato della struttura.

I tecnici stanno monitorando attentamente ogni fase per garantire che i lavori proseguano senza intoppi. Il robot servirà a individuare eventuali fessurazioni o perdite lungo il percorso, in modo da permettere una tempestiva impermeabilizzazione del tunnel.

Il sopralluogo più recente, effettuato nell’estate del 2023, ha visto la partecipazione dell’ex sindaco Dario Nardella e dell’attuale sindaca, Sara Funaro, che ha sottolineato l’importanza del progetto per la città: “Sarà una grande opportunità per Firenze, penso al sistema tranviario completo dei parcheggi scambiatori, un’ottima alternativa ai percorsi su Santa Croce, per mitigare i flussi”.

La prima fase di abbassamento del livello dell’acqua ha già dato esiti positivi, con i tecnici che segnalano danni meno gravi del previsto. Se i lavori continueranno secondo il cronoprogramma, il tunnel potrebbe riaprire nel 2026, diventando una nuova attrazione storica per la città di Firenze.

Il percorso sotterraneo, che si estende dalla Torre della Zecca fino alla Torre San Niccolò, permetterà a chi lo attraversa di immergersi letteralmente nella storia della città, offrendo un’esperienza unica. La riapertura del tunnel si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione dell’Oltrarno, una zona che negli ultimi anni ha visto una crescente attenzione da parte delle istituzioni.

Con la sua particolare posizione sotto le acque dell’Arno, il tunnel potrà offrire una prospettiva nuova sulla città, unendo l’interesse per la storia con la curiosità di scoprire angoli nascosti e dimenticati. I fiorentini e i visitatori avranno così la possibilità di vivere un’esperienza suggestiva, che promette di arricchire ulteriormente l’offerta culturale di Firenze.