A Siracusa trovato il rimorchiatore Curzola scomparso nel 1935
Era drammaticamente scomparso nel 1935, portando con sé l’intero equipaggio: il Regio rimorchiatore Curzola è stato ritrovato al largo di Siracusa
È stato ritrovato a quasi novant’anni dalla sua scomparsa: il rimorchiatore della Regia Marina “Curzola”, protagonista di un drammatico destino che portò alla morte dell’intero equipaggio del natante, è stato individuato a 116 metri di profondità a poche miglia nautiche di distanza dalla località di Brucoli, in provincia di Siracusa.
A segnalare la presenza del relitto, l’Ispettore Onorario per i Beni culturali sommersi della provincia di Siracusa Fabio Portella, che in collaborazione con la Soprintendenza del Mare è riuscito a ricostruire la tragica vicenda della nave scomparsa insieme al suo equipaggio.
Il rimorchiatore Curzola trovato dopo 90 anni
Il rimorchiatore della Regia Marina Curzola giace a una profondità di 116 metri a poca distanza dalle coste di Brucoli, nel mare della Sicilia orientale. La nave è ancora in assetto da navigazione, come la storica motonave Valfiorita rinvenuta sui fondali di Mortelle, con la prua rivolta a 320 gradi.
Il relitto è stato segnalato da Fabio Portella, alle cui ricerche subacque si deve anche il recente ritrovamento di tre aerei militari caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. In servizio dal 1914, la nave della Regia Marina era scomparsa nel marzo del 1935 portando con sé la vita di 18 uomini, tre sottufficiali e quindici marinai dell’equipaggio.
Il grande rimorchiatore – 250 tonnellate di stazza per 29 metri di lunghezza – era partito il 10 marzo 1935 alle 21,30 in direzione Augusta, dove sarebbe dovuto arrivare la mattina del 12 marzo. Il Curzola non arrivò mai al porto di destinazione: l’ultimo contatto col Regio Rimorchiatore risale alle 19,13 della sera precedente, dopodiché si perse ogni traccia della nave.
Nei giorni successivi alla scomparsa, si legge in una nota della Soprintendenza del Mare, parteciparono alle intense attività di ricerca del Curzola “non meno di 15 unità navali, un sommergibile e la 186° squadra idrovolanti di Augusta”. Le ricerche non diedero alcun esito: soltanto oggi, a 88 anni di distanza dal tragico destino del Curzola, possiamo nuovamente evocare il nome quasi dimenticato del Regio rimorchiatore, ancora visibile sulla poppa della nave sommersa.
Il tragico destino del Curzola, tomba di 18 uomini
Le intense ricerche del Curzola si protrassero per almeno 4 giorni senza gli esiti sperati. Poi, il 25 marzo del 1935, sulla spiaggia di Vaccarizzo, appena più a nord, vennero rinvenuti due salvagenti con la scritta “Rimorchiatore Curzola”, un’asta di bandiera e del legname. Fu allora che si perse ogni speranza di trovare gli uomini dell’equipaggio ancora in vita.
“Nel naufragio”, spiega la Soprintendenza, “perirono diciotto uomini, tre sottufficiali e quindici marinai, le cui famiglie, informate con un telegramma tra il 19 e il 22 marzo, furono successivamente sostenute economicamente tramite un fondo finanziario dall’Istituto Principe di Piemonte”.
A seguito di accurate indagini storico archivistiche, è stata ricostruita la storia del Curzola, e si è scoperto che la perdita del Regio Rimorchiatore era stata attribuita a una possibile collisione con un’altra nave, “vista la robustezza del rimorchiatore, l’esperienza del comandante, la mancanza di un SOS e le condizioni del mare non proibitive”.
L’affondamento del Curzola dev’essere avvenuto, stando alle fonti storiche, “in un tempo brevissimo per un evento improvviso”, consegnando per sempre il destino dei suoi uomini alle profondità del mare di Sicilia.
“Il ritrovamento del rimorchiatore Curzola è per noi motivo di orgoglio e al tempo stesso di sorpresa”, ha affermato l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato riportato da Ansa, “desidero esprimere un plauso all’ispettore Portella e ai suoi collaboratori”.
Il nuovo ritrovamento si inserisce in un contesto, quello dei tesori sommersi di Sicilia, tanto ricco di storia e importanti testimonianze del passato da poter vantare 21 percorsi archeologici subacquei tra i fondali dell’isola. Quanto al relitto del Curzola, la Soprintendenza del Mare ha espresso la volontà di chiedere alla Guardia Costiera di Siracusa “l’emissione di un’ordinanza di regolamentazione dell’accesso al sito”.
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