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In Sicilia vogliono sparare alle nuvole per combattere la siccità

In Sicilia si pensa di sparare alle nuvole come metodo per stimolare la pioggia in maniera artificiale e combattere la siccità che interessa l'isola

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Dal governo regionale della regione Sicilia arriva una nuova idea per combattere la siccità: utilizzare anche la stimolazione artificiale della pioggia attraverso una tecnica chiamata “cloud seeding”.

Siccità in Sicilia: si combatte sparando alle nuvole

La Sicilia, così come altre zone d’Italia, sta affrontando un periodo di grande siccità. Le scarse piogge invernali, unite alle alte temperature anche in inverno stanno creando gravi difficoltà all’isola. In particolare, all’inizio si è parlato di serio pericolo per il settore legato all’agricoltura mentre ora anche il settore turistico teme per i problemi che si potrebbero avere durante la stagione estiva.

Dopo i mesi invernali, infatti, molte strutture hanno riaperto già da tempo ma la carenza di acqua purtroppo spaventa molte imprese del settore. Ad Agrigento la situazione nei mesi scorsi era davvero seria tanto che il sindaco ha fortemente sollecitato aiuti. Agrigento, infatti, è stata nominata Capitale della Cultura 2025 ma in questa situazione si teme di non poter ricevere flussi turistici, tanto che il sindaco aveva anche ventilato una rinuncia al titolo se la questione non fosse migliorata. Sul problema nel corso del tempo si è pronunciato più volte anche il Governatore della Sicilia Renato Schifani che ha rassicurato i professionisti del settore e i turisti per la stagione estiva in arrivo.

Sulla questione, però, si è fatto avanti anche Giuseppe Catania, deputato all’Ars di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Attività produttive, che ha introdotto la possibilità di usare la pioggia artificiale per combattere la siccità nell’isola. Il deputato ha presentato una mozione con diverse attività da portare avanti per combattere la crisi idrica, tra le quali compare il “cloud seeding”, ovvero una stimolazione artificiale delle piogge. La sua idea è quella di avviare questa pratica, già usata in altri paesi esteri, in via sperimentale anche in Sicilia affiancandola alle attività già previste dalla Protezione Civile.

Cos’è il cloud seeding e a cosa serve

Cloud seeding” è un termine inglese che significa semina delle nuvole o inseminazione delle nuvole. È una tecnica che prevede la propagazione di getti di ioduro d’argento o di anidride carbonica allo stato solido (ghiaccio secco) all’interno delle nuvole. Questa diffusione avviene tramite speciali cannoni a terra che sparano verso le nuvole o attraverso l’uso di appositi aerei o droni. È proprio questo genere di attività quella proposta dal deputato Giuseppe Catania che ha spiegato come le moderne tecnologie possano supportare ad affrontare la crisi idrica in Sicilia.

Il cloud seeding, infatti, è una metodologia già usata in diversi paesi come gli Emirati Arabi Uniti dove piove molto poco ma anche in di recente in Messico e negli Stati Uniti. Le parole del deputato in merito al cloud seeding sono state riprese da ‘Palermo Today’: “Grazie alle nuove tecnologie è possibile usare anche palloni aerostatici o droni che garantiscono maggiore efficacia e costi operativi più contenuti. Ad aziende che offrono servizi di questo tipo ricorre da tempo il governo degli Emirati Arabi Uniti, un paese molto poco piovoso. La richiesta è aumentata anche negli Stati Uniti occidentali e in Messico”.

Inoltre, il deputato Catania ha spiegato che con le moderne ed efficienti tecnologie è possibile aumentare le precipitazioni fino anche al 30%. Sempre su ‘Palermo Today’ si leggono le sue spiegazioni in merito: “Recenti e autorevoli studi scientifici e applicazioni pratiche hanno dimostrato che il cloud seeding può aumentare le precipitazioni fino al 10-30% in condizioni ottimali.”