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Siccità Sicilia: scoperto enorme bacino d'acqua sotto monti Iblei

In Sicilia, una regione che da tempo soffre per la scarsità d'acqua, è stata da poco scoperta una falda acquifera sotto i Monti Iblei nel ragusano

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

La Sicilia sta affrontando da tempo una grave crisi idrica che non solo mette in difficoltà agricoltori e allevatori ma vede in alcuni comuni anche la razionalizzazione dell’acqua. Recentemente, però, è stata scoperta dall’Ingv una grande falda acquifera sotto i Monti Iblei e questa potrebbe ora risolvere il problema della siccità che attanaglia la regione.

Scoperta in Sicilia una grande falda acquifera

Una nuova scoperta realizzata qualche mese fa dall’Ingv sta facendo ben sperare molti siciliani che vivono un periodo molto duro per quanto riguarda la carenza idrica. Sembra, infatti, che alcuni ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia abbiano scoperto quella che potrebbe essere la più grande falda acquifera della regione. Questa è stata scoperta sotto i monti Iblei, un altopiano nella Sicilia sud-orientale.

Più precisamente nell’area tra Vizzini e Licodia, nel ragusano, sarebbe stato scoperto un bacino idrico a una profondità di quasi 800 metri contenente oltre 17 miliardi di metri cubi di acqua. Questa risorsa che potrebbe essere potabile in molti sperano possa risolvere il problema della siccità che sta gravemente colpendo la zona. Qui, infatti, i bacini idrici sono quasi completamente vuoti e anche il lago di Pergusa, l’unico invaso naturale della Sicilia, si è ormai ridotto a una pozzanghera.

La falda è stata individuata nel novembre 2023 da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma (INGV) e delle università di Malta e Roma Tre. Per raggiungere questa riserva d’acqua bisogna scavare un pozzo, un’attività che gli esperti dichiarano potrebbe impiegare un mese ma una parte dipende anche dalla burocrazia. Successivamente, sarebbero necessari esami per valutare la qualità dell’acqua e in seguito i lavori necessari per collegare il bacino alla rete idrica.

Il problema della siccità in Sicilia

Questa falda potrebbe risolvere rapidamente la crisi idrica in Sicilia, dove molte colture sono già state compromesse dalla scarsità d’acqua così come molti allevamenti non sanno come abbeverare gli animali. Alcuni allevatori temono di essere costretti a mandare gli animali al macello poiché impossibilitati a fornire sufficiente acqua.

Non solo allevatori e coltivatori stanno subendo disagi e danni ma anche alcune famiglie dato che in alcuni comuni dell’isola l’acqua viene razionata. Soprattutto nella zona di Caltanissetta sono stati attivati servizi mediante cisterne che portano l’acqua nelle abitazioni e in alcuni casi il rifornimento avviene solo una volta a settimana.

La grave crisi che sta attraversando l’isola è arrivata anche all’estero ed è stata affrontata da giornali come il Guardian e il New York Times che hanno dichiarato come questa situazione potrebbe nuocere al settore turistico dell’isola. Secondo Christian Mulder, professore di Ecologia e cambiamenti climatici all’Università di Catania, nel giro di pochi anni un terzo del territorio siciliano potrebbe trasformarsi in un deserto, simile a quelli di Libia e Tunisia.

In questo un momento molto delicato sul fronte idrico delle proposte per risolvere la situazione sono arrivate anche dal governo regionale. Tra le varie mozioni presentate per combattere la crisi idrica c’è anche quella di utilizzare la stimolazione artificiale della pioggia attraverso una tecnica chiamata “cloud seeding”. Questa è già usata in diversi paesi come gli Emirati Arabi Uniti dove piove molto poco ma recentemente è stata adottata anche in Messico e negli Stati Uniti.