La scoperta in Sicilia che può fermare la crisi climatica
Al largo dell'isola di Vulcano, in Sicilia, è stato scoperto un microrganismo che potrebbe contribuire a combattere e fermare la crisi climatica
Al largo dell’isola di Vulcano, in Sicilia, è stato scoperto un microrganismo chiamato Chonkus che potrebbe contribuire a fermare la crisi climatica.
Scoperto in Sicilia un microrganismo che può fermare il cambiamento climatico
La scoperta è avvenuta nei pressi di una sorgente vulcanica, non molto profonda, al largo della costa della Baia di Levante, in un’are che rilascia continuamente CO2: il microrganismo ha sviluppato la capacità di sfruttare questo gas serra per accelerare la sua crescita, come mutante spontaneo di una specie batterica in grado di eseguire la fotosintesi.
Gli scopritori di Chonkus, hanno spiegato che questo cianobatterio è in grado di superare gli altri ceppi a crescita rapida: gli scopritori, dopo aver osservato lo sviluppo del nuovo ceppo in laboratorio, hanno pubblicato i risultati dei test sulla rivista scientifica ‘Applied Environmental Microbiology’.
Chonkus è il nome informale assegnato da chi ha scoperto il cianobatterio mutante di Synechococcus elongatus al largo dell’isola di Vulcano che fa parte dell’arcipelago delle Eolie: gli scienziati hanno scelto tale nome per la forma delle sue cellule, più grandi e in grado di assorbire più anidride carbonica rispetto a quelle di altri ceppi già conosciuti.
Il termine “chonkus”, infatti, deriva dallo slang inglese “chonk”, utilizzato per indicare qualcosa di rotondo, un po’ tozzo e robusto, proprio come le cellule che compongono le colonie di UTEX 3222, il nome scientifico del cianobatterio che potrebbe fermare la crisi climatica.
Le caratteristiche del cianobatterio scoperto al largo dell’isola di Vulcano
Tra le caratteristiche che rendono unico il microrganismo scoperto, c’è la sua straordinaria capacità di crescere in maniera molto rapida, utilizzando l’anidride carbonica, la luce come fonte di energia e anche l’acqua come donatore di elettroni per la fotosintesi, processo attraverso cui produce tutto il nutrimento necessario al suo sviluppo.
“La cosa più interessante è che Chonkus si è rapidamente depositato in un pellet denso simile a ‘burro di arachidi verde’ sul fondo delle sue provette di campionamento, mentre altri ceppi sono rimasti sospesi – le parole degli scopritori riportate da ‘Siciliafan’ – questo comportamento è particolarmente prezioso per la lavorazione industriale, poiché la concentrazione e l’essiccazione della biomassa rappresentano attualmente il 15-30% dei costi di produzione”.
Gli studiosi, in merito alla scoperta del cianobatterio, hanno spiegato: “Molte organizzazioni stanno studiando l’uso di organismi a crescita rapida per il sequestro della CO2 e Chonkus potrebbe un giorno unirsi alle loro fila. Diversi prodotti sono attualmente fabbricati nelle alghe, come gli acidi grassi omega-3, l’antiossidante astaxantina e la spirulina, e potrebbero essere realizzati in modo più efficiente in un ceppo che cresce rapidamente e densamente”.
“Il fatto che i cianobatteri raccolgano direttamente il carbonio dal loro ambiente per crescere – hanno proseguito gli scienziati responsabili della scoperta al largo dell’isola di Vulcano in Sicilia – significa che possono accoppiare i processi di sequestro del carbonio e biofabbricazione insieme in un singolo organismo”.
Dopo la scoperta e la pubblicazione della ricerca, il cianobatterio sarà oggetto di ulteriori studi da parte della comunità scientifica: l’obiettivo è quello di scoprire sempre di più al riguardo per realizzare qualcosa di concreto in grado di combattere la crisi climatica.
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