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Sgarbi ha svelato il destino del murale di Banksy a Venezia

Lo splendido murale, che raffigura un bambino migrante, verrà salvato dalle acque e poi restaurato: ecco la decisione di Sgarbi sull'opera di Banksy

Il toccante murale di Banksy, che raffigura un bambino migrante con i piedi immersi nell’acqua e un razzo di segnalazione in mano, verrà finalmente salvato dopo quattro anni trascorsi tra le intemperie. È questa la decisione che Vittorio Sgarbi, in quanto sottosegretario alla Cultura, ha preso per preservare un’opera d’arte rara e preziosa, nonostante le numerose obiezioni che sono state messe in campo nelle ultime settimane. Il dipinto, che è stato realizzato nel 2019, ha iniziato già da tempo a sbiadire e perdere il suo colore, e presto potrebbe scomparire del tutto se non venisse recuperato. Sarebbe davvero un peccato, anche perché è una delle due sole opere che Banksy ha regalato al nostro Paese.

Cosa sappiamo sul murale di Banksy

Dietro questo nome misterioso si cela un personaggio che ha sempre suscitato grande curiosità, ma della cui identità non si hanno informazioni certe: Banksy è uno degli street artist più famosi (e talentuosi) al mondo, l’autore di opere d’arte meravigliose sparse in decine di Paesi, tutte realizzate nottetempo per non essere individuato. In Italia, abbiamo la fortuna di ospitare due suoi murales. Il primo si trova a Napoli, ed è una raffigurazione della Madonna con una pistola – è stato realizzato poco dopo che il precedente lavoro partenopeo di Banksy, una rivisitazione dell’Estasi di Santa Teresa, era stata cancellata da un writer. A maggio 2019, un’altra splendida opera si è aggiunta al catalogo dell’artista. Si tratta del “bambino migrante”, che fa mostra di sé sul muro scrostato di una vecchia abitazione a Venezia, lungo Rio Novo.

Nel corso degli anni, purtroppo, il murale si è rovinato: l’umidità e la salsedine hanno pian piano eroso il colore, mentre un episodio di acqua alta – che si è verificato proprio nel 2019 – ha sommerso per metà il ritratto influendo profondamente sulla sua integrità. Ormai da tempo si era acceso il dibattito sulla possibilità di preservare questo dipinto dalle intemperie, proteggendolo e restaurandolo per riportarlo al suo originario splendore. Coloro che spingevano per lasciarlo al suo destino facevano leva sul fatto che l’autore stesso avrebbe voluto così, creando le sue opere con la consapevolezza che non potranno avere una lunga vita, a causa delle intemperie alle quali sono quotidianamente esposte.

Banksy, il murale a Venezia verrà salvato

Non è mai stato di questa idea Vittorio Sgarbi, che sin dall’inizio aveva espresso la sua volontà di salvare il murale di Banksy. Ora la sua decisione è stata presa: il 4 ottobre 2023, a più di quattro anni da quel giorno in cui l’opera ha fatto misteriosamente la sua comparsa tra le calli di Venezia, il sottosegretario alla Cultura ha annunciato che presto sarà “restaurato e messo in sicurezza”. Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Roma, ha affermato: “Sarà un’importante banca a finanziare i lavori”.

Con queste parole, Sgarbi chiude così il dibattito che da alcune settimane si stava infuocando in merito al futuro del “bambino migrante”. Sebbene l’opera non abbia più di 70 anni, limite che esclude l’intervento della Sovrintendenza, e l’autore non abbia mai dato il suo consenso al restauro, quest’ultimo si farà: “Mi assumo io la responsabilità dell’intervento, avendo la delega sull’arte contemporanea, ed è mio compito tutelarla” – ha spiegato il sottosegretario, ricordando anche che il murale è stato realizzato illegalmente e nessuno può vantare diritti su di esso.