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Il giallo del Banksy deturpato a Venezia

Sull'opera realizzata da Banksy a Venezia, ribattezzata 'Il naufrago bambino', è comparsa una misteriosa 'X' a tappare la bocca del bimbo migrante

Il giallo del Banksy deturpato a Venezia

Si tinge di “giallo” l’opera realizzata dal celebre street artist Banksy a Venezia, ribattezzata “Il naufrago bambino“. No, non parliamo di una nuova colorazione per il piccolo migrante comparso a maggio 2019 nelle acque di San Pantalon e che raffigura le difficoltà dei migranti in arrivo in Europa. Sulla bocca del bambino migrante è apparsa una misteriosa “X” realizzata con dello scotch.

In 24 ore, la croce è stata prontamente rimossa e, così, lo stencil dell’icona globale della street art è tornato alla sua forma originale, seppur un po’ scolorito a causa della salsedine. Ora, però, ci si interroga sul significato di quella “X” apparsa misteriosamente sulla bocca del piccolo migrante realizzato da Banksy.

Potrebbe, infatti, trattarsi di una manomissione in contrasto con il messaggio originale del famoso street artist, ma anche un modo per rafforzare ancora di più il significato dell’opera, che voleva accendere i riflettori sulla questione dei migranti e sulla loro lotta per un futuro diverso e migliore. La bocca tappata al bimbo migrante, infatti, potrebbe rimandare alla difficoltà dei migranti di far conoscere le proprie storie e di farsi ascoltare dal resto della società.

L’opera di Banksy è apparsa a Venezia, nei giorni scorsi alle prese col primo test del Mose, nel maggio 2019, durante i giorni dell’apertura della Biennale nella città lagunare. L’opera, uno stencil da muro a spray, raffigura un bambino migrante in chiaroscuro nero e grigio che, immerso coi piedi nell’acqua, con un giubbetto salvagente e con in mano un razzo segnaletico da cui fuoriesce del fumo rosa, cerca di indicare qualcosa tentando di attirare l’attenzione.

Dopo alcuni giorni di incertezza sulla paternità dell’opera, Banksy, recentemente in mostra in Toscana in “duetto” con Piero della Francesca, l’aveva poi rivendicata pubblicandola sul suo profilo Instagram.

Sempre sulla sua pagina social, il celebre street artist “senza volto” ha pubblicato anche il video di un’altra sua incursione a Venezia, per presentare sempre in forma anonima l’installazione mobile “Venice in oil“. In questo caso, si trattava di un quadro scomposto raffigurante una grande nave da crociera, allestito in diversi punti del centro storico lagunare, da cui però alla fine era stato allontanato per mancanza di permessi.

Quello di Venezia non è il primo “giallo” italiano riguardante Banksy: lo scorso giugno, infatti, la porta del Bataclan dipinta dallo street artist inglese, rubata nel gennaio 2019, è stata ritrovata in un casale in Abruzzo.