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Scoperta a Breno, trovato uno scheletro dell'Età del Ferro

Durante gli scavi per la piscina comunale di Breno è stato scoperto uno scheletro dell'Età del Ferro che arricchisce la storia della Valle Camonica

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

A Breno scoperto uno scheletro dell'Età del Ferro durante gli scavi

Un ritrovamento archeologico di grande rilievo ha riacceso l’interesse sulla storia millenaria della Valle Camonica. Durante i lavori di scavo per la costruzione della nuova piscina comunale di Breno, nel cuore della valle, è emerso uno scheletro risalente all’Età del Ferro, un reperto che potrebbe svelare nuovi dettagli sul passato remoto di questa terra già celebre per le sue incisioni rupestri, patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Il mistero dello scheletro di Breno: un viaggio nell’Età del Ferro

La scoperta è avvenuta in modo del tutto casuale durante le operazioni di scavo. Mentre gli operai rimuovevano materiali alluvionali, tra rocce e detriti sono emerse delle ossa umane, inizialmente confuse con semplici pietre. Solo dopo un’attenta analisi, gli archeologi hanno confermato che si trattava di uno scheletro antico di migliaia di anni.

Le ossa sono state ritrovate a circa otto metri di profondità, disposte in posizione fetale e prive di qualsiasi corredo funebre o tracce di altri resti umani nelle vicinanze. Questo dettaglio ha aperto diversi interrogativi tra gli esperti: si trattava di un antico guerriero? O forse di una sepoltura frettolosa e non ritualizzata? Le risposte potrebbero arrivare dai prossimi studi coordinati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

Il sindaco di Breno, Alessandro Panteghini, ha spiegato che, subito dopo la scoperta, sono stati avvisati gli esperti della Soprintendenza che hanno gestito il recupero del reperto. “Dopo il sopralluogo del funzionario archeologo della Soprintendenza sono intervenuti gli antropologi che, dopo aver esaminato il caso, hanno proceduto al recupero per il successivo studio. Dopo la rimozione dei resti, i lavori hanno potuto riprendere regolarmente”, ha dichiarato Panteghini, come riportato sul ‘Corriere della Sera’.

Il ritrovamento ha sollevato nuove ipotesi sugli insediamenti camuni durante l’Età del Ferro. L’assenza di un corredo funebre potrebbe indicare una morte accidentale o una sepoltura non rituale, elementi che gli archeologi intendono approfondire per ricostruire la storia di questo antico abitante della valle.

Valle Camonica, terra di scoperte: cosa rivela l’antico scheletro

La Valle Camonica è da tempo riconosciuta come uno dei più importanti siti archeologici italiani, famosa per le sue incisioni rupestri che raccontano millenni di storia, dall’Età del Ferro al Paleolitico. Tuttavia, la recente scoperta dimostra che il sottosuolo della valle continua a custodire ancora molti segreti.

Il territorio di Breno è già noto per la presenza di importanti reperti archeologici. Scavi precedenti hanno portato alla luce strutture funerarie calcolitiche e insediamenti d’altura, testimoni di una presenza umana stabile sin dal Neolitico. Il recente ritrovamento dello scheletro aggiunge un nuovo tassello a questo quadro storico e conferma la centralità della valle come luogo di insediamento e attività umane nel corso dei secoli.

Nei prossimi mesi, gli archeologi analizzeranno attentamente i resti per determinare età, sesso e possibili cause di morte dell’individuo, mentre gli studi sul terreno circostante potrebbero rivelare ulteriori indizi sulla vita e le abitudini delle popolazioni camune dell’epoca.

Questa scoperta rappresenta un ulteriore passo avanti nella comprensione della storia della Valle Camonica, e confermano l’importanza del territorio, già Patrimonio Unesco, come punto di riferimento archeologico e culturale. Ogni nuovo ritrovamento contribuisce a ricostruire le radici profonde di questa terra, che continua a svelare i misteri delle sue origini millenarie.