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Scoperta eccezionale a Selinunte: spunta uno dei 2 antichi porti

Una nuova scoperta eccezionale è stata effettuata nel Parco archeologico di Selinunte, dove sono spuntate tracce di uno dei due antichi porti

Gli studiosi l’hanno già definita una scoperta di eccezionale importanza, che potrebbe contribuire a riscrivere la storia della più importante colonia della Grecia in Sicilia: la città di Selinunte. Qui, nel Parco archeologico più grande in Europa, è emersa una struttura appartenente all’antico porto commerciale cittadino.

La nuova scoperta a Selinunte

Sotto la sabbia, a pochissima distanza da quella che si ritiene fosse la darsena collegata al mare, a circa 100 metri dalla riva, sono stati individuati quattro filari di blocchi, lunghi 15 metri e alti 1,80.

Secondo gli archeologi potrebbe trattarsi di uno dei due porti dell’antica ex colonia di Megara iblea, imponente come doveva essere il porto di una delle più importanti città commerciali del Mar Mediterraneo.

La scoperta è stata realizzata durante alcuni lavori di disboscamento e pulitura del Vallone del Gorgo Cottone, alla foce del fiume omonimo. I lavori sono stati disposti dal direttore del Parco Archeologico Felice Crescente, che, da agronomo, ha avuto un’intuizione che si è poi rivelata profetica. La vegetazione sul litorale risaliva ad alcuni decenni fa e, più precisamente, agli anni Cinquanta.

Le tracce dell’antico posto sono spuntate sulla spiaggia davanti all’Acropoli, proprio nell’ultimo giorno dei lavori. Inizialmente, ad affiorare è stato solamente l’angolo di un blocco, rimasto sepolto sotto un massiccio strato di sabbia e vegetazione. L’utilizzo dei georadar ha poi reso possibile l’individuazione di imponenti strutture.

Le ipotesi degli archeologi

L’archeologa Linda Adorno ha intuito immediatamente l’importanza della struttura. I lavori sono stati subito sospesi per permettere indagini più approfondite, Inoltre, è stata disposta una pulizia più accurata della zona.

Le imponenti strutture rinvenute a Selinunte grazie anche all’ausilio dei georadar potrebbero essere le pareti di una darsena per le barche (sono visibili scanalature a intervalli regolari), forse collegata alle 80 antiche fornaci scoperte più a monte. Secondo un’ipotesi alternativa, invece, potrebbero essere la base di un ponte sul fiume.

Secondo gli archeologi, la posizione sulla sponda ovest del Gorgo Cottone suggerirebbe un collegamento con il traffico navale del porto orientale, sul quale ha avviato alcuni studi l’Università di Bochum. L’archeologo tedesco Dieter Mertens, immediatamente informato della scoperta, ha confermato si tratta di una parte integrante dell’impianto urbano della città greca,

Il direttore del Parco Archeologico Felice Crescente, in alcune dichiarazioni riportate dall’agenzia ‘ANSA’, ha sottolineato con soddisfazione e orgoglio il ritrovamento: “È una scoperta frutto degli studiosi che lavorano con noi da anni e delle maestranze del Parco”. Anche il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani si è congratulato con gli archeologi del Parco di Selinunte.

Alla scoperta del Parco di Selinunte

Il Parco Archeologico di Selinunte, in provincia di Trapani, ha un’estensione pari a circa 377 ettari tra Parco e siti dipendenti. Si tratta di uno dei più grandi siti del Mar Mediterraneo e si trova lungo la cosiddetta Costa del Mito. Possiede un patrimonio archeologico di grande importanza, che si distingue in particolar modo per l’elevato numero di templi, di imponente architettura dorica.

I resti dell’antica città, con i suoi edifici pubblici e privati, hanno rivelato un’avanzata cultura urbanistica e una sofisticata progettualità nella definizione delle aree della città, all’interno della quale è stato possibile distinguere l’Acropoli, l’Agorà (a nord dell’Acropoli), la Collina Orientale, la Gaggera (a ovest) e il Battistero bizantino.

Nel luglio del 2022, proprio nel Parco di Selinunte era stato rinvenuto un misterioso scettro.