In Sicilia scoperta la porta Nord dell'antica città di Selinunte
In Sicilia è stata scoperta la porta Nord di Selinunte: riportate alla luce, grazie agli scavi, porzioni di mura fortificate dell'antica città
Grande scoperta in Sicilia: gli scavi hanno permesso di riportare alla luce alcune porzioni della porta Nord dell’antica città di Selinunte.
Perché la scoperta su Selinante è importante
Come riferito da ‘Ansa’, gli scavi sono stati condotti dai giovani archeologi di Archeofficina, sotto la direzione scientifica di Carlo Zoppi dell’Università del Piemonte orientale. La scoperta ha riportato alla luce porzioni di mura fortificate che chiudevano l’antica città di Selinunte da nord, e la porta da cui passava la via sacra verso la necropoli monumentale, fuori le mura.
I risultati degli scavi sono stati illustrati all’antiquarium del Parco Archeologico situato in provincia di Trapani, alla presenza dell’assessore regionale Francesco Scarpinato. A margine dell’evento, oltre agli scavi, sono stati presentati anche il nuovo luogo e la segnaletica stradale del parco.
Scarpinato, in occasione della presentazione, ha dichiarato: “Il Parco Archeologico continua a lavorare, riuscendo, con fondi propri, a riscrivere la storia di Selinunte – le parole dell’assessore regionale riportate da ‘Parchiarcheologici.regione.sicilia’ – il nuovo logo, la segnaletica, le visite e i servizi raccontano un Parco vitale, al servizio del pubblico, che continua ad attirare nuovi visitatori innamorati di questo lembo di Sicilia colmo di storia”.
Il direttore del Parco Archeologico di Selinunte, Felice Crescente, ha accolto così l’ottimo lavoro svolto dai giovani archeologi di Archeofficina guidati da Carlo Zoppi: “Abbiamo superato le recinzioni del Parco che risalgono a trent’anni fa e abbiamo trovato la cinta muraria e la porta monumentale. Di questi scavi resterà il metodo, essere in grado di sostenere le campagne di scavo, sperimentando anche tecniche innovative come la Tomografia geoelettrica tridimensionale, che permette di sondare il terreno fino a 4 metri”.
Nel 1996 l’archeologo tedesco Dieter Mertens aveva fatto un primo rilevamento nella zona, ma al tempo non fu possibile procedere oltre ed effettuare degli scavi. Il prossimo passo del progetto, alla luce della scoperta della porta Nord di Selinunte, prevede la “musealizzazione” dell’area e la possibilità di renderla accessibile al pubblico, anche servendosi della ricostruzione virtuale dell’antica città muraria.
L’intuizione della scoperta su Selinunte
In un’intervista concessa a ‘Repubblica’, il professor Carlo Zoppi dell’Università del Piemonte Orientale ha raccontato quale è stata la prima intuizione che lo ha portato poi a scoprire dove si trovava la porta Nord dell’antica città di Selinunte:
“La prima intuizione sul fatto che potesse esserci qualcosa qui è nata un pomeriggio, quando passando ho notato che c’era un punto dove non cresceva l’erba, stretto, allungato e delle dimensioni di un possibile muro. Facendo un po’ di giri con alcuni colleghi abbiamo visto che non solo non cresceva l’erba, ma c’erano anche dei blocchi che sembravano tagliati, a prima vista come fossero accumulati lì per lavori agricoli”.
Il professore ha poi raccontato: “Scendendo ancora sul pendio abbiamo visto che c’erano dei blocchi che affioravano e avevano un andamento in diagonale, quello che avrebbe dovuto avere qualunque muro cingesse questa zona dal punto di vista difensivo”.
Della grande scoperta ha parlato anche il direttore del Parco Archeologico, Felice Crescente: “Abbiamo trovato finalmente la porta che conduce dalla città verso le necropoli e che proteggeva Selinunte dal lato Nord – ha dichiarato a ‘Repubblica’ – il lato più esposto, che non era protetto da elementi naturali come fiumi o il mare di cui la città era circondata”.
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