Milano, riapertura della Scala a rischio
A rischio la riapertura del teatro La Scala di Milano: le linee guida del Governo mettono in serio dubbio la ripartenza programmata per settembre
La Scala di Milano rischia di non poter più riaprire dopo la prima fase dell’emergenza Coronavirus. Lo storico teatro meneghino, per rispettare le linee guida inserite nel decreto legge del Governo dello scorso 17 maggio, sarà costretto a perdere qualcosa come 50 mila euro al giorno.
La stima delle perdite è già sulla scrivania del sovrintendente Dominique Mayer, il quale dovrà portarla all’attenzione del Consiglio di amministrazione del teatro, in programma per l’approvazione del nuovo bilancio.
Sono tempi difficili per La Scala che ha già perso una cifra vicina ai 20 milioni di euro a causa dello stop forzato nel corso della prima fase dell’emergenza Coronavirus, quando il teatro si era trovato costretto a chiudere per la sesta volta in 242 anni di storia. Adesso le nuove perdite mettono in serio pericolo il futuro del teatro lirico più famoso al mondo.
Il teatro La Scala di Milano si stava preparando a riaprire dopo aver chiuso i battenti per il lockdown. Secondo la tabella di marcia, il mese scelto per la ripartenza era quello di settembre. Nella serata della riapertura era prevista l’esecuzione della “Nona sinfonia” di Beethoven e il “Requiem” di Giuseppe Verdi, con Riccardo Chailly sul podio a guidare l’orchestra e il coro.
Era stata programmata anche una breve stagione lirica, composta da titoli significativi come “La Boheme” di Giacomo Puccini e “Aida” e “La Traviata” di Giuseppe Verdi. Un programma che adesso, alla luce dei problemi economici, potrebbe non partire mai.
La preoccupazione è molta: La Scala potrebbe decidere di non riaprire se le regole per arginare il contagio non cambieranno. La presenza del pubblico è indispensabile per far quadrare i conti nei prossimi mesi. Le linee guida del Governo per gli spettacoli al chiuso, per un teatro come il Piermarini, prevedono un numero massimo di 200 persone presenti, tra spettatori e interpreti.
Nei teatri bisognerà rispettare la distanza di un metro, non solo tra gli spettatori, ma anche in avanti e sul palco. Questi limiti costringerebbero La Scala a cancellare alcune delle recite già annunciate per la possibile riapertura di settembre.
La “Nona Sinfonia” di Ludwig van Beethoven, per esempio, sarebbe impossibile da mandare in scena, perché gli orchestrali, i coristi e i solisti supererebbero, da soli, il numero masso di persone consentite dalle norme di sicurezza.
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