Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Alla Scala di Milano torna il dress code: il messaggio ai turisti

Torna il dress code alla Scala di Milano: messaggio ai turisti sulle regole da rispettare per l'abbigliamento, ecco cosa si può indossare e cosa no

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Scala Milano

Torna il dress code alla Scala di Milano: ufficialmente non era mai stato cancellato, ma negli ultimi anni l’approccio era stato più “soft” e in diverse occasioni non veniva fatto rispettare. I cartelli sistemati all’ingresso e in biglietteria contengono le regole per l’abbigliamento di turisti e visitatori.

Scala di Milano, torna il dress code

Il dress code del Teatro alla Scala di Milano non è composto da regole che obbligano a indossare la cravatta o abiti da sera, ma contengono una serie di indicazioni relative a cosa è vietato indossare, dalle canottiere ai pantaloncini, passando per le infradito.

Le regole, scritte sui cartelli sistemati di fronte all’ingresso e alla biglietteria, si trovano anche sul sito ufficiale del teatro: “La Direzione invita il pubblico a scegliere un abbigliamento consono al decoro del Teatro, nel rispetto del Teatro stesso e degli altri spettatori. Non sono ammessi all’interno del Teatro spettatori che indossino canottiere o pantaloni corti; in questo caso i biglietti non sono rimborsabili”.

Le indicazioni sono utili soprattutto per i turisti che spesso si presentano con look troppo sportivi: è vietato indossare canotte, pantaloncini corti e infradito. Il divieto di canotta, però non impedisce di entrare alle signore con bluse o con abiti senza maniche e quello per le infradito non intende lasciare fuori, per esempio, spettatrici giapponesi con le calzature tradizionali nipponiche e il kimono.

Il codice di abbigliamento della Scala, fino al 2015, era scritto sui biglietti e prevedeva un completo per gli uomini, rigorosamente scuro in occasione delle prime. Successivamente con l’Expo e il previsto arrivo di numerosi turisti, come riportato da ‘Ansa’, il sovrintendente Alexander Pereira lo aveva fatto togliere, lasciando delle regole minime.

Era stato poi il sovrintendente uscente Dominique Meyer a invocare la tolleranza nell’abbigliamento, ricordando quando in gioventù era stato redarguito per il suo look non consono da alcuni vicini di palco in una delle prime volte in cui andò all’Opéra di Parigi, di cui in seguito è diventato direttore generale.

Le altre regole di comportamento e la questione smartphone

Le regole da rispettare al Teatro alla Scala di Milano non riguardano solo l’abbigliamento, ma ci sono anche dei divieti relativi a cibo e bevande che non possono essere portati dall’esterno.

Con l’avvento degli smartphone, inoltre, da tanti teatri sparsi in tutto il mondo sono arrivati appelli a non fare video e foto durante le rappresentazioni e a non consultare il proprio telefono, evitando così di disturbare con la luce dello schermo.

Alla Scala sono stati costretti anche a invitare gli spettatori a non appoggiare gli smartphone sulle balaustre, dopo che un apparecchio è caduto dai palchi e ha colpito uno spettatore seduto in platea.

Sul sito ufficiale della Scala, in merito alle regole di comportamento, si legge: “In sala è richiesto un comportamento corretto e il rispetto del silenzio. È vietato l’uso dei telefoni cellulari in sala. È vietato scattare fotografie in Teatro e realizzare qualsiasi tipo di registrazione audio e video. Ai sensi della legge 584/75 è vietato fumare nei locali del Teatro. Tutte le consumazioni devono essere effettuate esclusivamente nei locali bar del Teatro e nei Foyer. È vietato introdurre bicchieri e generi commestibili in Teatro”.