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Fase 2, riapertura ristoranti: le linee guida ufficiali

Le regole per la riapertura dei ristoranti nella Fase 2 dell'emergenza Coronavirus: ecco le linee guida ufficiali per i lavoratori e i clienti

Riapertura locali

L’Inail, in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità, ha fornito le raccomandazioni sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del Coronavirus durante la Fase 2 dell’emergenza, nei settori della ristorazione e delle attività ricreative di balneazione.

Le pubblicazioni sono state approvate il 10 maggio dal Comitato Tecnico Scientifico e si articolano in due parti: una dedicata all’analisi di scenario dei settori di riferimento, l’altra alle misure di sistema, organizzative, di protezione e di prevenzione. L’obiettivo dei documenti è quello di garantire la riapertura agli esercizi pubblici e alle attività, prevista per il 18 maggio 2020, garantendo contemporaneamente la salute dei lavoratori e quella di tutti i clienti.

A partire da lunedì 18 maggio, negozi, bar e ristoranti potranno riaprire, seguendo le linee guida e le regole generali uguali per tutti, con differenziazioni territoriali a seconda dell’andamento della curva di contagio. L’accordo è arrivato al termine della videoconferenza tra i presidenti delle Regioni e l’esecutivo, insieme al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza.

Molto importante il distanziamento sociale. Il documento realizzato da Inail e Iss raccomanda i ristoranti di rimodulare la disposizione dei tavoli e dei posti a sedere. Definito un limite massimo di capienza predeterminato che deve prevedere uno spazio non inferiore ai quattro metri quadrati per ogni cliente.

La prenotazione obbligatoria è indicata come strumento di protezione: così si evita il rischio di assembramenti di persone che attendono all’esterno del locale. Anche il ricambio di aria e la ventilazione dei locali è un aspetto fondamentale, soprattutto per i servizi igienici, spesso privi di areazione naturale. Inail e Iss raccomandano di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento con carte contactless o attraverso app e portali.

I lavoratori, oltre a essere informati sul rischio Covid-19, devono essere istruiti con particolare riferimento alle specifiche norme igieniche da rispettare e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

I camerieri dovrebbero avere l’obbligo di indossare sia le mascherine che i guanti. Naturalmente, alla fine di ogni servizio al tavolo, bisogna rispettare tutte le misure di igienizzazione delle superfici, cercando di evitare il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati.

Il tutto unito a una frequente e corretta igiene delle mani che deve essere favorita dai locali con punti facilmente accessibili di appositi dispenser con soluzione idroalcolica per i clienti e per i lavoratori.

Da eliminare modalità di servizio a buffet o similari. Sarà opportuno utilizzare format di presentazione del menù alternativi rispetto ai tradizionali (ad esempio menù scritti su lavagne, consultabili via app e siti, menù del giorno stampati su fogli monouso).

I clienti dovranno indossare la mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo (esempio pagamento cassa, spostamenti, utilizzo servizi igienici).

Fase 2, le linee guida per gli stabilimenti balneari

Nelle scorse ore sono state anche definite anche le regole da seguire negli stabilimenti balneari, dove viene fortemente suggerita la prenotazione obbligatoria come nei ristoranti. Dove possibile, bisogna differenziare i percorsi di entrata e uscita con una segnaletica chiara.

La distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni negli stabilimenti, al fine di garantire il necessario distanziamento sociale anche sulle spiagge, è di quattro metri e mezzo. I proprietari degli stabilimenti sono invitati a privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone agli occupanti che soggiornano per più tempo.