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Sardegna, bimbo di 10 anni fa una grande scoperta archeologica

A soli 10 anni, Pietro Pais, uno studente di Usini, ha fatto una straordinaria scoperta archeologica presso la Necropoli di Santu Pedru, in Sardegna

Santu Pedru, scoperta archeologica

Un bambino di 10 anni ha fatto una straordinaria scoperta archeologica in Sardegna: si tratta di Pietro Pais, studente della V/A della scuola elementare di Usini, comune della provincia di Sassari situato nella sub-regione storica del Coros, nel Logudoro.

Il piccolo studente ha ritrovato l’oggetto di un arciere che risale al III millennio avanti Cristo, nel corso di una visita alla necropoli di Santu Pedru. La scoperta è stata presentata ufficialmente presso il centro di restauro e conservazione dei beni culturali della Soprintendenza di Sassari.

Sardegna, coperta archeologica da parte di un bambino di 10 anni

Il prezioso pendente litico trovato nella tomba 1 della domus de janas andrà ad arricchire l’esposizione del Museo Archeologico sardo. La scoperta di Pietro Pais è avvenuta sotto la guida dell’archeologo Luca Doro che ha curato la formazione dei giovani studenti della Sardegna sulla storia e l’archeologia del territorio.

Grande gioia per la straordinaria scoperta del piccolo Pietro, una vera e propria perla antica in uno dei siti archeologici più importanti dell’isola. Alla presentazione dell’oggetto appartenente a un arciere, hanno preso parte Rita Piras, assessore del comune di Usini, e Alessandro Cocco, assessore alla Cultura del comune di Alghero, borgo del futuro tra storia, cultura e mare.

In particolare, Alessandro Cocco si è espresso così in merito alla grande scoperta archeologica: “Abbiamo portato i saluti e i ringraziamenti della città al giovane Pietro e a tutti i suoi compagni di classe – le parole dell’assessore riportate da Sky Tg24 – tutti insieme protagonisti di questa splendida scoperta. I nostri siti archeologici, che rappresentano le radici lontanissime della nostra identità, sono ancora vivi”.

L’assessore alla Cultura del comune di Alghero ha specificato che questo ritrovamento ricorda “quanto sia importante far appassionare i più piccoli alla storia e alla scoperta, anche quella più casuale” annunciando che molto presto il MUSA “accoglierà il pendente litico nella sua collezione”.

La scoperta di Pietro Pais è avvenuta presso la necropoli di Santu Pedru, un sito archeologico prenuragico situato nel comune di Alghero. Il sito è individuabile sulla strada per Ittiri e si trova sull’omonima collina. Santu Pedru risale al Neolitico recente: è costituito da un gruppo di dieci tombe scavate nella roccia trachitica che prendono il nome di domus de janas.

La necropoli di Santu Pedru

Le tombe hanno tutte una struttura molto simile tra di loro: presentano un ingresso a dromos e sono caratterizzate dalla presenza di più celle. I primi due vani si distinguono per la loro dimensione, per la forma e per i particolari architettonici diversi rispetto ad altre celle che si affacciano con i loro piccoli ingressi sopraelevati su quella principale.

Su alcune tombe ci sono delle false porte oggetto di studio da parte degli esperti: una teoria formulata in merito a questa caratteristica le individua come porte del regno dei morti a cui i vivi non potevano accedere. La necropoli è piena di s9mboli magici e religiosi: tra questi si segnala un motivo che richiama le corna di un toro, scolpito su una delle celle della prima tomba.

Quella di Santu Pedru è solo l’ultima, in ordine temporale, delle grandi scoperte archeologiche avvenute in Italia nel corso del 2022. Durante il mese di maggio, per esempio, a Roma è rispuntato il Colombario di Valeria, un’ara in marmo bianco, perfettamente conservata, con la storia di una giovanissima romana. In precedenza, invece, a Pomezia è stata scoperta un’antica necropoli con reperti risalenti al periodo compreso tra il I secolo avanti Cristo e il V secolo dopo Cristo.