A Trento scoperta una necropoli che riscrive la storia
Straordinaria scoperta a Trento: è stata rinvenuta una necropoli monumentale che risale all'età del Ferro e può riscrivere l'intera storia della città
A Trento è stata coperta una necropoli monumentale che risale a 3.000 anni fa, con oltre 200 tombe rinvenute complete di corredi. Una scoperta avvenuta nell’agosto del 2023 e annunciata l’11 febbraio 2025 che può riscrivere la storia della città.
Grande scoperta a Trento: una necropoli che può riscrivere la storia
La necropoli monumentale che risale addirittura all’età del Ferro è rinvenuta grazie agli scavi di realizzazione di un garage sotto il piazzale che confina con l’oratorio del Duomo, nell’ambito dell’indagine diretta dell’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia.
Fino a questo momento sono state trovate più di 200 tombe complete di corredi, tra cui una spada rotta, un insieme di anelli di un pettorale, diverse punte di lancia e spilloni in pasta vitrea: questo “tesoro” rappresenta solo una parte di tutti i reperti potenzialmente conservati nel sottosuolo ancora da indagare in via Santa Croce, nel pieno centro storico di Trento.
In alcune delle tombe scoperte, la forma dell’accumulo suggerisce la presenza di cassette lignee quadrangolari, con le ossa che venivano poste all’interno di contenitori di ceramica. Adesso lo studio scientifico sarà effettuato da un team di ricerca interdisciplinare che prevede anche la partecipazione di enti e specialisti di varie istituzioni italiane e straniere: un passaggio fondamentale in attesa che la necropoli venga messa a disposizione di tutti e resa visitabile.
Le reazioni alla grande scoperta
La scoperta è stata accolta con grande soddisfazione da Francesca Gerosa, assessore provinciale alla Cultura: “Si tratta di una scoperta incredibile, che ci mostra una nuova storia della città di Trento, non più solo come città romana – si legge sul ‘Corriere del Trentino’ – lavorando intensamente per riportare alla luce un pezzo di storia finora sconosciuta, c’è ancora un’intera area da monitorare per poi valutare quali azioni intraprendere”.
Orgogliosa anche la reazione di Franco Marzatico, il soprintendente per i beni culturali della Provincia: “Una scoperta straordinaria, non è mai stata trovata un testimonianza così importante sia dal punto di vista cronologico sia per la qualità degli oggetti – ha spiegato il soprintendente che ha parlato così della necropoli – era una società evidentemente insediata nella conca di Trento e che rappresentava il suo potere e prestigio attraverso la deposizione di oggetti emblematici del proprio status privilegiato”.
Sull’importanza della scoperta, la dirigente dell’Ufficio beni archeologici della Provincia, Elisabetta Mottesa, ha dichiarato: “Questa è una delle tombe certamente più significative di questa necropoli monumentale, si possono vedere i resti della cremazione e una serie di oggetti in bronzo, tra cui una paletta, degli spilloni e una punta di lancia che testimoniano il defunto. Finora non avevamo alcuna informazione sulla società di quel periodo, è la prima volta, ed è un ritrovamento importantissimo di questo periodo durante la fondazione di Roma”.
Della scoperta ha infine parlato anche Michele Bassetti della Cora, società archeologica che coordina le indagini sul campo insieme a Ester Zanichelli e al loro team di ricerca: “Si pensa che i resti combusti spesso collocati sopra il corredo personale fossero avvolti in contenitori di tessuto, di cui in alcuni casi si sono conservate le fibre, chiuso con spilloni o fibule”.
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